Durante la famosa conferenza stampa in aereo, papa Bergoglio – per condannare la corruzione – ha citato ad esempio un episodio capitato a lui. Ecco le sue parole:
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“Ricordo una volta, nel 1994, appena nominato vescovo ausiliare nel quartiere di Flores, sono venuti da me due funzionari di un ministero. E mi hanno detto: “Lei ha tanto bisogno con questi poveri… Noi possiamo aiutare, abbiamo da darle se vuole un aiuto di 400mila pesos…”.
Io ascoltavo. Poi mi hanno detto: “Per fare questa donazione, noi facciamo il deposito e poi lei dà la metà dei soldi a noi”.
In quel momento io ho pensato che cosa fare: o li insulto e do un calcio dove non batte il sole, oppure faccio lo scemo. Ho fatto lo scemo. Ho risposto: ma sapete… che noi nei vicariati non abbiamo il conto, lei deve fare un deposito in arcivescovado, con la ricevuta. Se ne sono andati”.

SICCOME QUESTO ANEDDOTO VIENE QUA E LA’ CITATO COME ESEMPIO MORALE VORREI SOMMESSAMENTE FAR NOTARE CHE A ME NON PARE PER NIENTE EDIFICANTE.
Infatti il vescovo Bergoglio non aveva affatto da scegliere fra “prenderli a calci” e “fare lo scemo”, ma piuttosto aveva il dovere di fare il vescovo: “AMMONIRE I PECCATORI” è una delle opere di misericordia spirituale.
Avrebbe dovuto rimproverarli per quello che avevano prospettato. E magari avrebbe anche potuto DENUNCIARLI.
Invece ha lasciato loro l’impressione che la cosa non si poteva fare solo per motivi tecnici e che – quindi – nemmeno il vescovo ausiliare aveva da fare rimostranze di ordine morale.
Non esprimendo la sua indignazione, come uomo di Chiesa, ha fatto fare anche una pessima figura alla Chiesa stessa.
E’ il caso di sottolineare che soprattutto i pastori della Chiesa sono tenuti – come prescritto da Gesù – ad essere “sì, s’, no, no”. Non possono essere ambigui.

Infine prevengo le critiche: non avevo nessuna voglia di scrivere questo commento (sinceramente vorrei dedicarmi ad altro). Ma siccome questo episodio è stato raccontato davanti a tutti i giornalisti e poi rilanciato da diversi media “entusiasti” come esempio di lotta alla corruzione, io ho voluto osservare che non mi sembra affatto esemplare. Chissà, forse qualcuno ci rifletterà…
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PS Un lettore, a proposito dei “conigli” e del tentativo di correzione all’Udienza di oggi, mi scrive: “ciao, le critiche a Francesco fanno bene … vedi con quale velocità si è premurato di correggere il tiro sulle famiglie numerose… ma una cosa è quello che gli scrivono i ghostwriter, un’altra è la spontaneità di quando parla sull’aereo. Anzi, l’immediata correzione fa aumentare i sospetti”.

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