Janet Doman, è CEO degli “Institutes for the achievement of Human Potential” che, da sessant’anni, lavorano a Filadelfia ottenendo straordinari risultati nella riabilitazione delle cerebrolesioni (dalla nascita o acquisite).

 

La parola “cerebroleso” evoca una situazione terribile che, normalmente, viene considerata sinonimo di ritardo mentale. Invece voi affermate che non c’è nessun rapporto fra una lesione cerebrale e l’intelligenza. Perché?

 

Non vi è alcuna correlazione tra lesione cerebrale e intelligenza. È possibile essere cerebrolesi e molto intelligenti, così come è possibile non essere cerebrolesi ed essere intellettivamente limitati. Vi è una forte correlazione tra lesione cerebrale e la capacità di esprimere l’intelligenza. Le persone cerebrolese molto spesso non sono in grado di parlare o emettere suoni, oppure parlano molto male o quando lo fanno dicono cose che non hanno senso. Proprio per questo si pensa che non parlino perché non sono abbastanza intelligenti da avere qualcosa da dire, o quando parlano male o dicono cose che noi non comprendiamo, ciò significa automaticamente che hanno una scarsa capacità di ragionamento oppure non capiscono. In moltissimi casi invece queste persone hanno una perfetta comprensione, ma scarse capacità di esprimere la propria intelligenza perché hanno seri problemi respiratori e quindi non riescono a respirare abbastanza bene da parlare o hanno gravi problemi uditivi e non riescono a tirare fuori le parole di cui hanno bisogno e che vogliono usare. Come potrà immaginare, ciò crea un’enorme frustrazione in queste persone, perché vengono trattate come se fossero stupide.

 

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