Giovanni Guareschi voleva essere la voce “dei milioni e milioni di uomini comuni che, con la loro assennata mediocrità, tengono in piedi la baracca di questo mondo”.

Torna in mente oggi perché, nell’Italia profonda, l’Italia popolare, il 2 novembre ancora si visitano i cimiteri e si ricordano i nostri morti, quei “milioni di uomini comuni” da cui abbiamo ricevuto la vita e il cui lavoro, le cui sofferenze, hanno costruito la nostra Italia. Continua

Indro Montanelli diceva che, quando si sarebbe fatta l’Europa unita, i francesi ci sarebbero stati da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei.

E’ andata proprio così, infatti è stata per noi una colossale fregatura. Solo la nostra mediocre classe di governo sembra credere (ancora) alla retorica melensa dell’europeismo ed è pronta a ogni cessione di sovranità e ad ogni resa sulle questioni concrete, mentre tutti gli altri governi si battono per i loro interessi nazionali.

L’euro è il simbolo perfetto di questo assurdo suicidio nazionale. Se vi chiedete perché in questi venti anni la nostra economia è andata in coma e quella tedesca ha volato, trovate qui la risposta. Continua

E’ sgradevole per noi toscani trovarci sulle prime pagine dei giornali solo per notizie catastrofiche come sta accadendo da qualche tempo.

Epidemie, fallimenti finanziari, ormai ci manca solo la pioggia di fuoco e l’invasione di cavallette (quella di cinghiali l’abbiamo già e per quella dei lupi, nelle campagne maremmane e sull’Appennino, ci stiamo attrezzando).

C’è un susseguirsi di sciagure diverse che vede il suo epicentro proprio in Toscana. E per chi – come me – ha sempre pensato di vivere nella terra più bella del mondo, è scioccante scoprire di essere nel cratere della sfiga nazionale. Continua