Nelle polemiche di oggi sugli incidenti fra manifestanti e polizia è stata evocata la famosa poesia di Pier Paolo Pasolini sugli scontri di Valle Giulia, evento simbolo del ’68 italiano.

Tutti sanno che lo scrittore simpatizzò con i poliziotti e non con i manifestanti. Questa poesia è molto spesso citata, ma è poco conosciuta nella sua interezza. Si trova oggi nel IV volume di Tutte le poesie (Garzanti) alla pagina 687 con il titolo: “Il Pci ai giovani!!”. Continua

Stando alle dichiarazioni di politici e mass media siamo tutti contro le violenze e gli abusi sulle donne. Siamo tutti contro le discriminazioni delle minoranze, contro il fanatismo fondamentalista e contro la pena di morte.

Infine siamo tutti dalla parte dei poveri e siamo tutti per accogliere i veri profughi vittime di crudeli persecuzioni.

Eppure da nove anni c’è una vicenda drammatica che riassume in sé questa dolorosa casistica – ha il nome della povera madre pakistana Asia Bibi, cattolica – e sui media italiani (come in Vaticano) non trova mai attenzione.

Lei è una madre poverissima, con tanti figli piccoli, ha subito atrocità e viene detenuta da nove anni in condizioni disumane, senza nessuna colpa se non quella di aver bevuto dove bevevano le sue compagne di lavoro islamiche e di aver risposto alle loro invettive “religiose” dicendo che lei crede in Gesù Cristo. Così è stata arrestata e condannata a morte con l’accusa di blasfemia. Continua

Lidia Macchi, studentessa universitaria varesina attiva nei boy scout e militante di Comunione e Liberazione, venne ritrovata uccisa con 29 coltellate il 7 gennaio 1987 in una radura nei pressi dell’ospedale di Cittiglio, Varese, dove era andata a trovare un’amica. Aveva 21 anni. Lo scorso venerdì 25 luglio, dopo 27 anni che il caso giaceva insoluto presso la procura di Varese e avendolo avocato a sé soltanto otto mesi orsono, il sostituto procuratore generale di Milano Carmen Manfredda ha depositato presso la Corte d’Appello del capoluogo lombardo l’avviso della conclusione delle indagini e una richiesta di archiviazione della posizione di un sacerdote che il pm di Varese Agostino Abate non aveva mai ufficialmente espunto dall’albo degli indagati (vedi per esempio la cronaca dell’Ansa).
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