Davvero sorpreso riporto questa dichiarazione di padre Federico Lombardi, “portavoce” di papa Bergoglio. Lombardi ha ritenuto di dover commentare la morte di Marco Pannella e di farlo così:

“Lo ricordo con STIMA E SIMPATIA, pensando che CI LASCIA UNA EREDITA’ UMANA E SPIRITUALE IMPORTANTE, di rapporti franchi, di espressione libera e di IMPEGNO civile e politico GENEROSO, per gli altri e IN PARTICOLARE PER I DEBOLI E I BISOGNOSI di solidarietà. Pannella è una persona con cui ci siamo trovati spesso in passato su posizioni discordanti, ma di cui non si poteva non apprezzare l’impegno totale e disinteressato PER NOBILI CAUSE“.

Non faccio commenti. Mi basta la sottolineatura (col maiuscolo) di quelle espressioni che molti cattolici oggi hanno trovato sconcertanti.
Premesso che – ovviamente – a ogni essere umano che muoia è dovuta la “pietas” e – da noi cristiani – è giusto aspettarsi anche la preghiera, c’era proprio bisogno di un commento del “portavoce del papa” e di un commento così fatto?
Non si dovrebbe osservare la saggia regola del silenzio (orante) almeno davanti alla morte, o almeno una certa sobrietà?
In Vaticano – al tempo dello spettacolo bergogliano – sono così tarantolati dallo stare sui media che non resistono alla tentazione di mettersi davanti ai microfoni nemmeno se si tratta della morte?
Verrebbe quasi da chiedersi perché Lombardi – se era tanto smanioso di stare “sulla notizia” – non ha commentato pure la morte di Lino Toffolo, scomparso oggi anche lui. O – se vogliamo stare alla cronaca – perché non ha commentato la tragedia dell’aereo egiziano caduto con 66 poveracci a bordo….
Il Vaticano chiacchierone che commenta la notizia del giorno è anche quello che da tre anni è ostinatamente muto sulla tragedia di Asia Bibi, povera martire cristiana! Continua

Nel Vaticano di papa Bergoglio la confusione è totale. Ogni giorno ce n’è una. Dopo lo sconcertante caso “Leoncavallo in Vaticano”, ora, con la firma di “Jorge Mario Bergoglio-Papa Francesco”, la Libreria editrice vaticana pubblica il volume “Interviste e conversazioni con i giornalisti”, dove vengono raccolte “le interviste rivolte a papa Francesco, riconosciute e pubblicate come tali dal giornale della Santa Sede L’Osservatore romano e da altre testate”. Continua

La Chiesa rischia di trovarsi al centro di un’imbarazzante polemica sulla detenzione di Paolo Gabriele. Già si sono viste alcune avvisaglie sulla stampa e nel mondo laico dove c’è sempre qualcuno pronto ad attaccare il Vaticano.

E’ una polemica che minaccia di scaricarsi tutta su papa Benedetto XVI. E sarebbe profondamente ingiusto. Continua