Ecco come il grande Blaise Pascal, nei Pensieri, ricorda gli avvenimenti della Chiesa del IV secolo e come riflette sul suo tempo. Le sue considerazioni valgono in modo speciale per il nostro tempo: come si vede anche oggi chi difende l’integrità della fede cattolica viene isolato, perseguitato, accusato di dividere la Chiesa, trattato come un cane. Ma la lezione del IV secolo ci insegna cosa accadde dopo: quando Dio riportò la cristianità alla vera fede, S. Atanasio fu proclamato santo, Dottore della Chiesa e Padre della Chiesa. E chi a quel tempo aveva il potere ecclesiastico sulla terra e cedette all’eresia ariana si è poi trovato a risponderne al Giudice supremo.

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“Ciò che ci disturba nel confrontare il passato della Chiesa a quello che accade ora è che di solito si pensa a Sant’Atanasio, a santa Teresa e agli altri, come coronati dalla gloria, e ai loro giudici come dei demoni neri.

Infatti ora che il tempo ha chiarito le cose, esse ci appaiono così, ma al tempo in cui lo perseguitavano, questo grande santo era solo un uomo chiamato Atanasio e santa Teresa una ragazza.

«Elia era un uomo come noi e soggetto alle stesse passioni nostre», dice san Pietro, per togliere i cristiani dalla falsa idea che ci fa respingere l’esempio dei santi come sproporzionato alla nostra condizione: «Erano dei santi», diciamo, «non erano come noi».

Cosa accadeva allora?

Sant’Atanasio era un uomo chiamato Atanasio, accusato quasi come un cane, condannato nel tale e nel tal altro concilio, per questa e per quella colpa. Tutti i vescovi sono d’accordo e anche il Papa.

Cosa si dice a quelli che si oppongono? Che disturbano la pace, che sono scismatici, ecc.
Zelo, luce. Quattro tipi di persone: zelo senza scienza, scienza senza zelo, né scienza né zelo, zelo e scienza. I primi tre lo condannano, gli altri lo assolvono e vengono scomunicati dalla Chiesa, e tuttavia salvano la Chiesa”.

 

Blaise Pascal (Pensieri, n. 510)

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Tantissimi cattolici, negli ultimi anni, hanno guardato al card. Carlo Caffarra come una delle poche luci nelle tenebre presenti.

Un sacerdote mi confida che, proprio nei giorni scorsi, è andato da lui a dirgli il suo dolore per il disastro quotidiano che si vive nella Chiesa, riferendogli alcuni fatti.

Il cardinale è scoppiato a piangere e gli ha detto:

“Il Signore non abbandonerà la Sua Chiesa. Gli Apostoli erano dodici e il Signore ricomincerà con pochi. Immagina la sofferenza di S. Atanasio che rimase da solo a difendere la verità per amore di Cristo, della Chiesa e degli uomini. Dobbiamo avere fede, speranza e fortezza”.

Quel sacerdote mi confida: “il cardinale era molto addolorato, ma mi ha trasmesso tanto coraggio e tanto amore per la Chiesa”.

Il riferimento di Caffarra a S. Atanasio rimanda al momento più buio della storia della Chiesa. Quando gli eretici ariani nel IV presero il controllo della Chiesa.

Quasi da sola si levò la voce del vescovo Atanasio a difesa della verità cattolica. Egli fu scomunicato dal papa e subì quattro volte l’esilio. Continua