Appare grottesco il tentativo di francesi e tedeschi di rifilarci il loro mite e remissivo Paolo Gentiloni come l’ideale premier che gli italiani dovrebbero scegliere per il futuro.

Di sicuro andrebbe benissimo per le politiche di Parigi e Berlino (ma non per difendere gli interessi italiani)

Macron, dieci giorni fa, lo ha detto esplicitamente. Con Gentiloni a Palazzo Chigi, Francia e Germania (che lui chiama “l’Europa”) hanno fatto bingo: “consentitemi di dire che l’Europa ha avuto molta fortuna ad averlo. Mi auguro – ha aggiunto – che potremmo continuare il lavoro che abbiamo cominciato”.

Un’ingerenza nelle elezioni italiane per sponsorizzare Gentiloni? Certo. Loro si intromettono quanto vogliono. Dove lo trovano un altro così? Gentiloni è una pasta d’uomo, è così remissivo con lorsignori.

La Francia spadroneggia nella vita economica italiana e poi ci prende a schiaffi quando gli italiani puntano ai loro cantieri? Il nostro premier non si scompone.

La Francia – per affermare i suoi interessi su quelli italiani – ha combinato con Sarkozy il disastro libico, che oggi è pagato soprattutto dall’Italia con l’immigrazione selvaggia? Sì, ma poi Macron schiocca le dita e subito Gentiloni è pronto ad aiutare i francesi in Niger con nostri soldati.

Guido Crosetto ha scritto in un tweet: “Stiamo andando in Niger per difendere l’Uranio della Francia. Cioè del paese che da anni cerca di colonizzarci. Geni assoluti!”

Va pure ricordato che la Francia ha votato per Amsterdam come nuova sede dell’European Medical Agency, che doveva andare a Milano. E’ stato facile per loro prendersi gioco di un’Italia rappresentata da un tale governicchio.

Oggi poi i parlamentari francesi e tedeschi votano un documento congiunto dove delineano la loro nuova Unione Europea e – come ha spiegato ieri Fausto Carioti su queste colonne – per l’Italia sarà una megafregatura.

Francesi e tedeschi fanno tutto tra loro e Gentiloni non ha nulla da eccepire sul decisionismo padronale di Macron e Merkel. Eppure l’Italia sarà proprio il pollo da spennare.

Peraltro è proprio in questo giorno “francotedesco” che Silvio Berlusconi torna ufficialmente a Bruxelles e saranno in molti, lì, a pensare che proprio il centrodestra potrebbe governare l’Italia dopo il 4 marzo e che – stando ai suoi programmi – difenderà gli interessi nazionali degli italiani. Niente più camerieri di francesi e tedeschi.

D’altronde il governo Gentiloni è latitante anche in altri consessi internazionali dove si discutono grossi interessi strategici.

Ieri – su “Libero” – è stato segnalato l’incredibile incidente diplomatico di Venezia, dove Gentiloni ha dato buca ai cinesi, per l’inaugurazione dell’“Anno del turismo 2018 Europa-Cina”, una “questioncella” in cui sarebbero in gioco miliardi di euro di investimenti e milioni di presenze turistiche.

Purtroppo è diventato abituale per il governo Gentiloni disertare certi appuntamenti internazionali che sarebbero importanti per l’Italia.

Ieri Giuseppe De Lorenzo, sul “Giornale”, ha ricordato il caso dei Consigli dell’Ue. La latitanza del governo Gentiloni è stata notata “agli ultimi Consigli sull’energia”: né ministri, né vice, né sottosegretari. Da Roma hanno mandato un ambasciatore che non ha alcun potere decisionale.

De Lorenzo ricorda che si discuteva, per esempio, del gasdotto Nord Stream 2 con la Russia. Sarebbe stata una questione vitale per noi, considerato che paghiamo l’energia il 25 per cento più degli altri. Ma forse i ministri “c’avevano” judo o il tennis o un summit del Pd sulle candidature.

Anche alle riunioni che trattavano altre questioni spinose sull’energia non c’erano ministri italiani. E De Lorenzo fa notare che lo stesso è accaduto al Consiglio telecomunicazioni per temi altrettanto delicati. Il governo Gentiloni non c’è mai. E quando c’è non dà dispiaceri a Parigi e Berlino.

Ora si capisce perché Francia e Germania sono così entusiaste di Gentiloni e vorrebbero rifilarcelo anche per il futuro. A loro va benissimo.

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Antonio Socci

Da “Libero, 22 gennaio 2018

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