Un vaticanista ultrabergogliano oggi pubblica un articolo con questo titolo: “Papa Francesco chiude i conti con il Concilio Trento”.
E’ vero. E’ esattamente quello che è accaduto con la “AMORIS FURBIZIA”, ma c’è poco da gioirne. Perché nessun papa ha il potere di rinnegare la legge di Dio e il magistero costante della Chiesa.
Peraltro Bergoglio, con il suo documento, chiude anche i conti con il Vangelo. Perché la Parola di Gesù sull’indissolubilità del matrimonio è chiarissima (“non osi l’uomo separare ciò che Dio congiunge” Mt 19,6) e sempre la Sacra Scrittura comanda: “chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore” (1Cor 11,27).
E – come dice Gesù nel Vangelo di Giovanni – “la Scrittura non può essere annullata”.
Bergoglio si è messo sotto i piedi la Parola di Dio e la Legge di Dio e stamani da Santa Marta tuona contro “i dottori della lettera”, cioè contro coloro che gli ricordano la Parola di Dio e la Legge di Dio.
Egli li paragona a quelli che hanno condannato santo Stefano.
Ma santo Stefano, al contrario, è stato martirizzato proprio perché difendeva la verità, la dottrina cristiana! Era lui il vero dottore della lettera, così come san Francesco d’Assisi predicava il Vangelo “sine glossa”, cioè il Vangelo alla lettera, ricordando a tutti: “guai a quelli che morranno nelli peccata mortali”. Continua

L’ideologo del cattoprogressismo Alberto Melloni, su “Repubblica” di ieri, c’informa che l’Esortazione bergogliana (ribattezzata da taluni “Familiaris divorzio”) è un “elogio della gioia erotica”.

Così la fa sembrare quasi un giocoso trattato sul porno da pubblicare su Dagospia col titolo “Coito ergo sum”.

Ma non è patetico un Vaticano a luci rosse (per sedurre)? In effetti il “modernismo” bergogliano di oggi fa pensare alla signora ottantenne che indossa minigonna e tacco 12 lanciando le tette al vento: anche sulle questioni sociali Bergoglio recupera gli slogan ammuffiti di quelle esecrabili “luci rosse” (profondo rosso) anni Sessanta che oggi sono in età da Alzheimer o da catetere. Continua

Aveva ragione il card. Kasper che un mese fa annunciò la “ grande rivoluzione”? Con l’Esortazione apostolica “Amoris laetitia” Bergoglio ribalta il magistero della Chiesa, ponendosi al di sopra delle parole di Cristo e dei comandamenti di Dio?

A parole no, dice che non cambia la dottrina. Ma di fatto da oggi si apre a qualcosa che finora la Sacra Scrittura e la Chiesa proibivano.

L’operazione “doppia verità” è celata nell’ambiguità di discorsi fumosi e fuorvianti. Perché? Per camuffare la “rivoluzione”, non essendo ammesso nella Chiesa ribaltare la legge di Dio?

Sì, ma anzitutto per prudente gradualità: è la strategia della rana bollita quella che si sta applicando alla Chiesa. La rana buttata di colpo in una pentola d’acqua bollente salterebbe fuori. Se invece viene messa in una pentola d’acqua tiepida che a poco a poco viene fatta scaldare, finisce bollita senza rendersene conto. Continua