Il 18 gennaio 1919 don Luigi Sturzo lanciò l’Appello ai liberi e forti che fu l’atto di nascita del Partito popolare italiano, ovvero l’ingresso ufficiale in politica dei cattolici dopo il “non expedit”.

È giusto richiamarsi a tale data simbolica per lanciare delle operazioni partitiche che non hanno alcuna parentela politica e ideale con Sturzo e il suo Appello? Continua

Una delle chiavi per il Duemila? Risposta: “imparare delle poesie a memoria, molte poesie: da bambini, da giovani, anche da vecchi. Perché fanno compagnia: uno se le ripete mentalmente. Inoltre, lo sviluppo della memoria è molto importante”.

A chi appartiene questa frase? Al ministro dell’Istruzione Valditara che è sotto attacco da sinistra proprio perché vuole tornare a insegnare a scuola le poesie a memoria? No. Sono parole di Italo Calvino che non è stato solo un importante scrittoreitaliano, ma anche uno dei maggiori intellettuali di sinistra del dopoguerra.

Fra l’altro è sempre più importante abituare la mente a “trattenere” ed elaborare parole e concetti oggi che, con la rete e i cellulari, è sottoposta a un vero bombardamento di stimoli e notizie che passano senza lasciar traccia. Oltretutto le parole della poesia creano pensiero. Continua

L’Italia dovrebbe finalmente fare i conti con il “caso Fallaci”. È stato rimosso da tempo, ma la realtà si incarica periodicamente di farcene sentire la feritasempre più dolorosa.

Come ha scritto ieri il Direttore Mario Sechi, ventitré anni dopo il drammatico grido di Oriana Fallaci sugli attentati dell’11 settembre 2001, che in forma di libro titolò La rabbia e l’orgoglio, ci troviamo ancora – e sempre più – di fronte all’inquietante realtà dell’Islam. Continua

Il fascismo? Una delle diramazioni della sinistra. Lo dimostrò l’insospettabileGiorgio Bocca, firma prestigiosa del giornalismo progressista, quando, nel 1983, pubblicò Mussolini socialfascista (Garzanti) che aveva questo sottotitolo: “Il socialismo reale non è fascismo ma come gli somiglia”. Continua

Sui social ci sono immagini della notte di Capodanno, in piazza del Duomo a Milano, dove si vedono sventolare bandiere della Tunisia e della Palestina e si sentono urla di questo tipo: “Vaffanculo Italia! Polizia di merda!”.

Ovviamente sarebbe sciocco affermare che ciò sia rappresentativo di tutti gli immigrati o anche esagerare l’importanza di situazioni simili nella notte di fine anno. Però è frequente fra i giovani immigrati di seconda generazione – cioè nati qui in Italia – il risentimento verso il Paese che ha ospitato la loro famiglia. Continua

Il quotidiano “Libero” mi ha chiesto un “proposito” per il 2025. Ecco qua.

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“La vita è difficile da vivere… Si fatica e si lotta… Ma un giorno la terra ci rivolge il suo sorriso primitivo e ingenuo; e allora è come se in noi venissero d’un tratto cancellate e le lotte e la vita. Milioni di uomini hanno contemplato questo paesaggio, che per me è come il primo sorriso del mondo. Mi fa andare fuori di me”.

Così Albert Camus scriveva nei suoi taccuini contemplando Firenze dall’alto della collina di Fiesole. Il mio proposito per il 2025 è raccontare questo “sorriso del mondo”, portando a termine il libro su Firenze preannunciato alla fine del mio Dio abita in Toscana.

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Il 24 ottobre su Libero ho pubblicato un articolo (QUI) in cui contestavo alcune cose scritte da Goffredo Bettini. Il quale ha risposto, sempre su Libero (si può leggere QUI). Qua sotto la mia replica.

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Interessante (e molto togliattiana) questa riflessione. Faccio però notare che nei decenni scorsi il suo partito ha avuto un grosso peso nel governo del Paese. Se lei vede un “tramonto di civiltà” e “un degrado antropologico” allarmante ci si aspetta anzitutto una seria autocritica della Sinistra, che, fra l’altro, in questi anni ha sostenuto l’ideologia dominante, politicamente espressa, a livello mondiale, dalle presidenze Dem negli Usa (Obama-Biden-Harris) e dalla UE.

Lei se la cava con una frase critica (“Negli ultimi decenni, si è ritenuto anche a sinistra il mondo che c’è come l’unico possibile. Con il suo nichilismo”). Ma nel suo articolo aveva ribadito l’adesione alla linea di Elly Schlein che non si oppone certo alla cultura nichilista. Qui invece elogia Ratzinger, ma Schlein e Ratzinger indicano direzioni opposte. Continua

Nell’ultimo scorcio del 2024 sembra sia aumentato il numero dei cosiddetti “atei devoti” (o agnostici devoti). L’esternazione più clamorosa è l’intervista pubblicata dal Corriere della sera, il giorno di Natale, con questo titolo: “Momento tragico, la gente non ascolta più le parole del Vangelo”.

A parlare non è un vescovo, ma Massimo Cacciari: “il Giubileo è una bella notizia che dovrebbe far gridare di gioia, il momento della conversione… E invece…”. Il filosofo spiega che la tragedia è la “scristianizzazione”, ovvero il “fatto che non si ascoltano più le parole di Gesù. Puoi benissimo non credere in Dio, non credere che Gesù sia il Logos che sta presso Dio eccetera, ma… qui non c’entra la ‘morte di Dio’ alla Nietzsche. Sono le parole del Vangelo, le Beatitudini, il Samaritano, che oggi tacciono”. Continua