In questi giorni con la sua presenza addolorata e discreta, fra i vivi e i morti, fin dalla notte del terremoto, il vescovo di Ascoli, monsignor D’Ercole, ha provato ad annunciare l’unica vera speranza. Per tutti.

Dice la Sacra Scrittura che Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi” (Sap 1,13), ma anzi ha dato la vita di suo Figlio per amore nostro e ha costruito per noi una casa che nessuno potrà mai abbattere: “Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell’Altissimo. Dio sta in essa: non potrà vacillare” (Sal. 45, 5-6).

Questa è la nostra vera casa. A volte basta una semplice immagine per intuirlo. Continua