I BUONI

“Odio gli scrittori impegnati sempre dalla parte giusta”, è il titolo che il “Fatto quotidiano” (28/4) ha scelto per l’intervista a Walter Siti che ha appena pubblicato una raccolta di saggi intitolata “Contro l’impegno” (Rizzoli) dove bastona “la letteratura ‘rassicurante del Bene’”.

Anche il sommario del “Fatto” è eloquente: “A Saviano, Murgia, Carofiglio & C. contesto l’uso del romanzo per dimostrare le loro teorie etiche”.

Di Saviano dice che, dopo “Gomorra” si è spaventato e ha preferito “le polemiche” politiche alla letteratura per non “inciampare in un qualche abisso”.

In effetti la militanza politicamente corretta è il modo più comodo per ignorare i chiaroscuri e le voragini della realtà.

 

ATTENTI AL CANONE

Non solo gli Oscar del cinema di Hollywood, ma anche i premi letterari sono in genere correttissimi. Domina il conformismo.

“A vincere Booker, Costa, National Book Award e Pulitzer nel 2020 sono stati solo libri ‘inclusivi’”, annuncia un articolo di Eleonora Barbieri sul “Giornale” (29/4). Ovvero libri che rifriggono i soliti argomenti politicamente corretti per renderci Buoni. Continua

In un drammatico documento di Benedetto XVI si legge: A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi (…) perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo.

Il dibattito politico, la lettura dei giornali, i social confermano ogni giorno che ci sono persone contro cui ormai è tranquillamente ammesso esprimere disprezzo e odio, anzi è addirittura doveroso.

Guardiamo il trattamento riservato a Matteo Salvini e Giorgia Meloni (che non scandalizza nessuno) o, oltreconfine, a Donald Trump, sommerso da un odio e disprezzo mai visti, tanto più sorprendenti se paragonati all’atteggiamento di riguardo che si riserva a certi tiranni, come il cinese Xi Jinping. Continua

È il romanzo più bello, appassionante e commovente che abbia letto da molti anni a questa parte. Una vera sorpresa: cattura il lettore fin dalle prime pagine.

Si tratta di un romanzo storico, di agile lettura, ambientato nella Londra dell’anno 1605, fra i vicoli, le taverne, i palazzi, le botteghe e i teatri sulle rive del Tamigi.

C’immerge così bene in quell’epoca e in quella Londra che si desidera non finire mai la lettura di quella storia (anche d’amore) piena di intrighi, eroici martiri, trame, vili tradimenti, spie e lotte di potere.

Vicende storiche le cui conseguenze, del resto, sono state colossali per l’Europa e per il mondo intero. Si può dire che non si capisce la storia moderna, sia europea che americana (e anche italiana), se non si conoscono quelle vicende inglesi. Continua