E’ clamoroso – per un papa – confondere il diavolo (dalla dopppia faccia) con Gesù. E’ successo giovedì quando Bergoglio ha evocato erroneamente un capitello della cattedrale di Vézelay: uno “scambio di persone” emblematico di questo pontificato, anche se dovuto probabilmente a qualche ghostwriter superficiale.
E’ invece farina del suo sacco il confonderli (Gesù e il diavolo) addirittura per prospettare che Giuda si sia salvato (senza essersi pentito) dando ad intendere così che nemmeno lui è finito all’inferno…
Non si sa se questo papa creda all’inferno, ma – a sentire lui – se c’è sembra che ci vadano solo quelli che sono contrari all’immigrazione di massa, quelli che usano condizionatori o bicchieri di plastica e i cristiani che seguono il Vangelo alla lettera.
In ogni caso in quello stesso discorso di giovedì sera al Convegno ecclesiale di Roma, Bergoglio non si è limitato a tali enormità sul capitello di Vezélay.
Lui – di suo – ha pure inanellato una serie incredibile di altre “perle” al limite della blasfemia: Gesù che nell’episodio dell’adultera “fa un po’ lo scemo” (espressione inaudita che il sito vaticano ha cambiato in “fa un po’ il finto tonto”, ma c’è la registrazione…) e poi Gesù che – nello stesso episodio in cui la donna è stata salvata dalla lapidazione – “ha mancato verso la morale” (testuale anche questo). Poi addirittura Gesù che non era uno “pulito” (ha usato proprio questa espressione) dando a intendere non si sa cosa (meglio non chiederselo nemmeno). Continua