Giovannino Guareschi è ancora oggi un caso scottante, pure nella cosiddetta “cultura cattolica” (quella ufficiale) che sente lo scrittore emiliano come un corpo estraneo. A causa del suo anticomunismo? Il sospetto viene.
Consideriamo un episodio recente. È uscito un volume di 832 pagine intitolato La preghiera nella letteratura italiana (IPL) dedicato “all’arcivescovo Mario”(Mario Delpini, di Milano). È stato realizzato da più di settanta studiosi sotto la direzione di alcuni docenti dell’Università Cattolica di Milano e del prefetto emerito della Biblioteca Ambrosiana.
Spazia nella letteratura italiana dal XII al XX secolo. Nella parte del Novecentosi presentano autori noti e altri poco noti o quasi sconosciuti. Ma con assenze inspiegabili. La più clamorosa è appunto quella di Guareschi. Viste anche le dimensioni dell’opera, la sua esclusione non si spiega. Continua