Nella chiesa di San Damiano, fuori dalle mura di Assisi, Francesco ebbe la chiamata dal crocifisso. Lì Santa Chiara visse con le sue “sorelle” e lì Francesco, malato e sofferente, compose il suo luminoso inno di lode al Creatore, 800 anni fa.

Per questo lì sono esposte oggi nove tele di Gino Covili che illustrano i versi del Cantico delle creature più quelle della predica agli uccelli e della morte di frate Francesco che l’artista donò ai frati (poi vedremo perché). Continua

Ave Maria. È la preghiera più popolare, insieme al Padre Nostro. È recitata ogni giorno da milioni di cristiani ai quattro angoli della terra ed è, specialmente nella forma del Rosario, la preghiera che papa Francesco ha più raccomandato in questi anni: in particolare per chiedere la pace durante la guerra in Siria, poi per la cessazione della pandemia, infine in questi giorni – specialmente con la Consacrazione di Russia e Ucraina, il 25 marzo scorso – per implorare la fine della guerra fra questi due paesi.

Il nome di questa preghiera, com’è noto, riprende le prime parole che l’angelo disse alla Vergine di Nazareth il giorno dell’Annunciazione.

Il Papa, in un piccolo libro intitolato proprio “Ave Maria” (Rizzoli), si sofferma a meditarle: “Il saluto a una donna. Dio saluta una donna, la saluta con una verità grande: ‘Io ti ho fatto piena del mio amore, piena di me, e così come sarai piena di me sarai piena del mio Figlio e poi di tutti i figli della Chiesa’. Ma la grazia non finisce lì: la bellezza della Madonna è una bellezza che dà frutto, una bellezza madre”. Continua