In questi giorni con la sua presenza addolorata e discreta, fra i vivi e i morti, fin dalla notte del terremoto, il vescovo di Ascoli, monsignor D’Ercole, ha provato ad annunciare l’unica vera speranza. Per tutti.

Dice la Sacra Scrittura che Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi” (Sap 1,13), ma anzi ha dato la vita di suo Figlio per amore nostro e ha costruito per noi una casa che nessuno potrà mai abbattere: “Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell’Altissimo. Dio sta in essa: non potrà vacillare” (Sal. 45, 5-6).

Questa è la nostra vera casa. A volte basta una semplice immagine per intuirlo. Continua

“E’ accaduto una piccolo miracolo, speriamo duri…”. Così, nel popolo cattolico più ortodosso, si commenta il sorprendente intervento di ieri di papa Bergoglio. Anche se si temono gelate che smentiscano l’improvvisa primavera.

Infatti la frase di ieri del pontefice – “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione” – per di più in un discorso solenne alla Rota romana, cade proprio nel mezzo alla discussione parlamentare sulle unioni civili.

Colpisce anche la vicinanza di quell’argomento papale ai dubbi di costituzionalità delle legge che – a quanto pare – hanno trovato orecchie attente al Quirinale. Continua