Ieri Leone XIV ha parlato all’Accademia Mariana Internazionale e, riassumendo i contenuti del Congresso che gli sono stati riferiti (quindi non il suo pensiero, ma quello del Congresso), ha esordito così: “In questo 26esimo Congresso vi siete domandati se una Chiesa dal volto mariano sia un residuo del passato oppure una profezia di futuro, capace di scuotere le menti e i cuori dall’abitudine e dal rimpianto di una ‘società cristiana’ che non esiste più”.

È chiaro che non è stato un Congresso entusiasmante. Tutti sono ancora sulla linea fallimentare di papa Bergoglio, con la solita solfa del “cambiamento d’epoca”, quindi la resa al mondo. Leone XIV anche stavolta, come fa da mesi, ha corretto la linea bergogliana, ma senza strappi, parlando della Madonna che, fra l’altro, è davvero rivelatrice delle diverse stagioni ecclesiali. Continua

Ieri lezione di teologia morale. Repubblica ha “spiegato” ai cattolici come devono guardare all’immigrazione di massa. Ma il giusto pensiero cristiano, di fronte alle dimensioni odierne del fenomeno, sarà quello dei vescovi africani o quello del salotto di Repubblica?

I bersagli del giornale sono CL e Giorgia Meloni che, al Meeting di Rimini, ha menzionato un uomo di Dio come il card. Robert Sarah: «Ci interessa codificare e difendere il diritto a non dover emigrare» ha detto la premier citando così una frase dei Papi «perché è assolutamente vero ciò che ci ricorda un grande uomo di Chiesa come il Cardinal Robert Sarah, quando dice che chi ritiene le migrazioni necessarie e indispensabili compie, di fatto, un atto egoistico. “Se i giovani lasciano la loro terra e il loro popolo – si chiede Sarah -, rincorrendo la promessa di una vita migliore, che ne sarà della storia, della cultura, dell’esistenza del Paese che hanno abbandonato?”. Per questo l’Italia, con questo Governo, ha svolto un ruolo che io considero decisivo percambiare l’approccio europeo nei confronti di questa sfida». Continua

Bisogna solidarizzare con il Papa. Perché quello di ieri mattina per Leone XIV deve essere stato un impatto duro con i media italiani (se ha visto le prime pagine dei giornali). Tuttavia può essergli utile per capire come funziona il circo mediatico-clericale e quanto insidioso e dannoso può essere per lui (e per la Chiesa).

Ecco cosa è successo. Una settimana fa inizia l’evento più importante dell’Anno Santo: il Giubileo dei giovani. Arrivano a Roma, a ondate, migliaia di ragazzi e ragazze. Per le vie della città eterna è una festosa ventata di volti, di lingue, di colori e di note, ma rispettosa, pacifica e allegra. Dappertutto chitarre, rosari e bandiere. Continua

Con l’oceanico evento di Tor Vergata – preceduto dall’allegro sciamare di migliaia di giovani per le vie della città eterna – è davvero cominciato il pontificato di Leone XIV e si apre un nuovo orizzonte per la Chiesa del terzo millennio.

Del resto già s’intravede la post-secolarizzazione: cominciano a sgretolarsi le ideologie anticristiane, anti umaniste e antioccidentali. Se ne colgono i segni negli eventi mondiali e nei cambiamenti culturali degli ultimi mesi a livello planetario, a cominciare da quegli Stati Uniti da cui proviene Robert Prevost(l’Europa è il continente più attardato nel vecchio nichilismo woke). Continua

“Secondo il Pew Research Center, oltre il 70 per cento dei giovani europei tra i 16 e i 29 anni si dichiara non religioso; l’Organizzazione mondiale della Sanità ricorda che ‘l’Europa è il continente con il più alto tasso di suicidi giovanili al mondo’; di riflesso, come evidenziato dall’Eurobarometro nel 2022, ‘il 42 per cento dei giovani europei dichiara di ritenere la propria vita priva di significato’”.

Ecco un’istantanea del disastro spirituale europeo davanti a cui si trova oggi il nuovo Papa Leone XIV (Vatican news ha ripreso questi dati dal “Manifesto dei giovani cristiani d’Europa”). Continua

È un funerale, anche se lo travestiranno da festa, quasi una Woodstock cattolica. I numeri sono impietosi: 500 mila i giovani “iscritti” al Giubileo che culminerà nella veglia di sabato con il Papa. Ma la stessa veglia con Giovanni Paolo II, a Tor Vergata, nell’Anno Santo del 2000, vide la presenza di più di 2 milioni di giovani.

Dunque dopo venticinque anni sono un quarto di quelli del 2000 (anche se gli organizzatori “porteranno” la cifra dei partecipanti a un milione sarà la metà). Come si spiega questo crollo? Continua

“Il Papa? È un uomo di fede, mite e buono. Ci ascolta molto…”, dice sornione l’ecclesiastico. Ma in che senso (e chi) ascolta? La risposta è un sorrisetto soddisfatto. Il monsignore è parte dell’establishment bergogliano che spadroneggia dappertutto.

Cercano di far credere che Prevost si farà trasformare in una copia sbiadita di papa Bergoglio. Possibile? Che i domatori vogliano addomesticare il Leone per il loro circo progressista è evidente, ma che lui si faccia “domare” è un altro discorso. Continua

Durante la breve vacanza a Castelgandolfo, secondo le voci, Leone XIVintenderebbe lavorare alla sua prima enciclica, un documento che, di solito, esprime l’orizzonte di un pontificato: la Redemptor Hominis di Giovanni Paolo II fu un inno a Cristo liberatore. Continua

Per uno strano caso la clamorosa bocciatura del referendum sulla cittadinanza veloce degli immigrati, in Italia, è avvenuta nelle stesse ore in cui – sulla questione immigratoria – scoppiavano i disordini di Los Angeles. Dopo che pure gli americani, con il voto presidenziale di novembre, avevano boccato l’immigrazionismo incontrollato.

La disfatta referendaria della sinistra italiana ha un significato politico interno, ma anche geopolitico e perfino ecclesiale. È il crollo di un pilastro dell’ideologia bergogliana di cui il card. Zuppi, presidente della Cei voluto da Francesco, è stato l’interprete. Proprio lui un mese fa dichiarava: “Il sovranismo non ha futuro, fa male al Paese, chi ama il proprio Paese butta via le frontiere” (cioè butta gli Stati). Continua

A un mese dall’elezione di Leone XIV si fanno due valutazioni opposte. La prima è quella del card. Camillo Ruini, il quale, in un’intervista, ha dichiarato che l’elezione del nuovo Papa ha di colpo unito e rasserenato la Chiesa: “Quei non pochi fedeli che, a torto o a ragione, erano a disagio per le – vere o presunte – aperture dottrinali di papa Francesco si sono sentiti rassicurati… Il clima che respiriamo oggi nella Chiesa può definirsi di gioia e di pace”.

Dall’altro lato ci sono i “guardiani della rivoluzione” progressista che, allarmati dalle parole del nuovo Papa, fin dal primo giorno (con Vito Mancuso) hanno cominciato a criticarlo (tanto più ora che Leone XIV, parlando della famiglia, ha osato citare l’Humanae vitae di Paolo VI da loro vista come fumo negli occhi). Paventano “ritorni indietro”. Continua