ECCO COME BENEDETTO XVI HA SPIEGATO E CONFUTATO (IN ANTICIPO) CERTE IDEE
Mentre ormai ogni giorno ci arrivano notizie surreali – l’ultima è la celebrazione di Lutero sui foglietti della Messa (QUI) – ci si chiede cosa sta accadendo nella Chiesa.
Molti vorrebbero capire che concezione abbia, Bergoglio, della Chiesa, della liturgia, dei sacramenti.
Vorrebbero comprendere quale filo rosso unisca le innovazioni “rivoluzionarie” dell’Amoris laetitia sulla comunione ai divorziati risposati con la celebrazione di Lutero, con il banchetto fatto nella Basilica di san Petronio e con tante altre trovate bergogliane (compreso il fatto che non si inginocchia davanti al tabernacolo e all’Eucaristia)…
Nella “Correzione filiale” dei giorni scorsi si leggeva fra l’altro:
“Santo Padre, ci permetta infine di esprimere anche la nostra meraviglia e dolore per due eventi accaduti nel cuore della Chiesa, i quali similmente manifestano il favore di cui gode l’eresiarca tedesco sotto il Suo pontificato. Il 15 gennaio 2016 è stata concessa la Santa Comunione a un gruppo di luterani finlandesi nel corso della celebrazione di una Santa Messa nella basilica di San Pietro. Il 13 ottobre 2016, Vostra Santità ha presieduto un incontro di cattolici e luterani in Vaticano, nella Sala Nervi, in cui era stata eretta una statua a Martin Lutero”. Continua
QUELLO CHE HA FATTO E CHE VUOLE FARE “PAPA GESU’ II”, IL DEMOLITORE
Stamani è stata pubblicata anche la lettera che 40 studiosi cattolici di tutto il mondo (sono già diventati 62) hanno recapitato a papa Bergoglio lo scorso 11 agosto. “Un passo che non ha eguali nella storia moderna della Chiesa” scrive Sandro Magister “perché è al lontano 1333 che risale l’ultimo precedente analogo, cioè una ‘correzione’ pubblica rivolta al papa per delle eresie da lui sostenute, poi effettivamente rigettate dal papa di allora, Giovanni XXII. Le eresie denunciate dai firmatari della lettera sono sette. E tutte contenute, a loro giudizio, nel capitolo ottavo dell’esortazione apostolica Amoris laetitia”. Vedi QUI , QUI e QUI
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Nessun papa finora aveva osato attribuirsi il nome di san Francesco d’Assisi, l’ “alter Christus”. Bergoglio lo ha fatto.
Ma lui – nel libro intervista appena uscito con Dominique Wolton, “Politique et societé” – come una “excusatio non petita” (perché nessuno glielo aveva chiesto) dice scherzosamente che non è stato un atto di superbia, ma semmai di umiltà, perché avrebbe anche potuto chiamarsi “Gesù II”. Ovviamente sottolinea che sta scherzando (anche Arlecchino si confessò burlando…).
Ma inanella battute sulla presunzione degli argentini (“Sa qual è l’affare migliore? Comprare un argentino per il suo valore e rivenderlo per il valore che lui crede di avere”). Aggiunge che un argentino si suicida gettandosi dalla cima del proprio Ego…
Insomma esibisce molta autoironia sull’Ego degli argentini, così tanta da far capire che lì dev’esserci un problema. Magari un problemone, quello che anni fa tentò – inutilmente – di risolvere la psicoanalista.
Forse il suo è addirittura un modo inconscio per chiedere aiuto. Ma l’uomo sembra ormai prigioniero di quella macchina da guerra che si chiama Ego-latria nella forma di una papolatria planetaria.
Il connotato di questo pontificato è infatti l’enormità delle ambizioni.
Bergoglio sembra voler “rifondare” la Chiesa e quasi proporsi davvero come un “papa Gesù II”, cosa che però significa in qualche modo scalzare il Fondatore vero, Cristo, il quale – conoscendo i suoi polli – aveva avvertito che le sue parole e i suoi comandi restano per sempre e non cambiano col tempo (Mt 24,35). Continua
UN SACERDOTE RIVELA LE ULTIME DRAMMATICHE PAROLE DEL CARD. CAFFARRA
Tantissimi cattolici, negli ultimi anni, hanno guardato al card. Carlo Caffarra come una delle poche luci nelle tenebre presenti.
Un sacerdote mi confida che, proprio nei giorni scorsi, è andato da lui a dirgli il suo dolore per il disastro quotidiano che si vive nella Chiesa, riferendogli alcuni fatti.
Il cardinale è scoppiato a piangere e gli ha detto:
“Il Signore non abbandonerà la Sua Chiesa. Gli Apostoli erano dodici e il Signore ricomincerà con pochi. Immagina la sofferenza di S. Atanasio che rimase da solo a difendere la verità per amore di Cristo, della Chiesa e degli uomini. Dobbiamo avere fede, speranza e fortezza”.
Quel sacerdote mi confida: “il cardinale era molto addolorato, ma mi ha trasmesso tanto coraggio e tanto amore per la Chiesa”.
Il riferimento di Caffarra a S. Atanasio rimanda al momento più buio della storia della Chiesa. Quando gli eretici ariani nel IV presero il controllo della Chiesa.
Quasi da sola si levò la voce del vescovo Atanasio a difesa della verità cattolica. Egli fu scomunicato dal papa e subì quattro volte l’esilio. Continua
IL VATICANO MI SCRIVE CHE BERGOGLIO E PAROLIN SONO CONCORDI SU TUTTO. MA I FATTI DICONO L’OPPOSTO…
Gentilissimo sig. Socci,
già un’altra volta, confidando sulla sua sensibilità di credente, mi ero permesso di invitarla ad essere più obiettivo nel dare certe notizie, magari cercando informatori più attendibili.
Il suo pezzo ( QUI ) di oggi (domenica 6 agosto, ndr), mi spiace dirglielo, è offensivo nei riguardi del Papa e dello stesso Card. Parolin.
A parte la bufala su Enzo Bianchi, mancato Cardinale, deve sapere che la politica della Santa Sede su Maduro è stata mandata avanti di concerto tra la Segreteria di Stato e il Santo Padre, senza alcuna contrapposizione.
Così anche per il bimbo Charlie, il Santo Padre, una volta ricevuta la lettera dei genitori, ha concordato con la Segreteria di Stato le iniziative da intraprendere in favore del piccolo.
Il Card. Parolin non ispirò, nè corresse il Papa, si espresse e favorì la disponibilità del Bambin Gesù in caso di eventuale ricovero.
Tanto le dovevo per obiettività dei fatti e rispetto del ruolo del Santo Padre. Con cordiali saluti.
+ Angelo Becciu
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Domenica scorsa, quando è uscito il mio articolo sul Segretario di stato vaticano, card. Parolin, che cerca di rimediare o scongiurare i colossali guasti politici di papa Bergoglio, da Oltretevere mi arrivarono questi due riscontri: “Hai fatto centro” e “sarà un putiferio”.
In effetti mi è arrivata questa lettera (irrituale) la quale significa che ho messo il dito su una piaga molto delicata ed esplosiva.
Bisogna sapere che l’Arcivescovo Angelo Becciu è il sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.
E’ ai vertici del Vaticano, braccio operativo del papa e del Segretario di Stato. E’ toccato a lui, dunque, il compito di dirci che papa Bergoglio e il card. Parolin hanno perfetta identità di vedute, al contrario di quanto ha scritto il perfido Socci. Continua
I NUOVI DISASTRI POLITICI DEL COMPAGNO BERGOGLIO E L’AUTODIFESA DELLA CHIESA
E’ grossa, per Bergoglio, la sconfitta che ha subito sul Venezuela: ha perso la partita e si è dovuto piegare alla Segreteria di Stato del card. Parolin e ai vescovi del Venezuela che hanno preteso una sconfessione del despota rosso Maduro (firmata peraltro dalla stessa Segreteria di Stato).
Il papa argentino infatti era vicino a Maduro (lui è sempre “tenero” con tutti i tiranni rossi, da Fidel Castro ai cinesi, mentre demonizza Trump e i leader democratici).
Bergoglio si era perfino prestato, nel giugno 2013, a una parata propagandistica, in Vaticano, durante la quale si era fatto fotografare mentre benediceva Maduro sulla fronte.
Oggi che il despota ha ridotto alla fame il Venezuela (nonostante sia uno dei paesi più ricchi del pianeta: primo al mondo per riserve sfruttabili di petrolio), oggi che Maduro reprime nel sangue le proteste della piazza, il popolo e la Chiesa del Venezuela non potevano più accettare la tacita vicinanza del papa argentino al regime, così la Segreteria di Stato vaticana ha prevalso, facendo vincere oltretevere la linea dei vescovi venezuelani.
Capita sempre più spesso. Dentro la Chiesa ormai il regno del “papa argentino” viene definito con termini come “sciagura”, “disastro” e “flagello”.
Pur con lo stile felpato degli ambienti ecclesiastici, si notano le reti di protezione della Chiesa, di autodifesa per scongiurare i colpi o limitare o rattoppare i danni incalcolabili provocati da Bergoglio e dalla sua corte. Ed è, sempre più spesso, il cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano, il protagonista di quest’opera di contenimento e correzione (com’è accaduto sul Venezuela). Basti vedere le ultime settimane. Continua
UNA PRECISAZIONE SUL POST DELL’8 FEBBRAIO. MA QUALE MARCIA INDIETRO? AL CONTRARIO UN PASSO AVANTI, MA BISOGNA CAPIRE VERSO DOVE.
Il mio post dell’8 febbraio ha provocato confusione in alcuni di voi. Molti hanno frainteso. Sicuramente perché io non sono stato chiaro, ma forse anche perché c’è una forma mentis sbagliata che alcuni di voi fanno fatica a superare.
Lasciatemi dire: come tanti di voi ci hanno messo del tempo a capire la gravità del “caso Bergoglio” e – all’inizio – mi hanno preso a male parole, così oggi tanti di voi fanno fatica a capire la nuova situazione che si è creata e la responsabilità che ci è chiesta, in questo grave momento storico, come cattolici.
Cercherò allora di dirvi alcune cose che mi hanno indotto a scrivere quel post. Sono le riflessioni che vado facendo in questi giorni. Prendetele come appunti provvisori di viaggio. Pronti ad essere approfonditi o corretti. Continua
ULTIME DAL VATICANO: MANOVRE (VANE) PER USCIRE DALL’ANGOLO SENZA DIRE LA VERITA’
I “Dubia” dei cardinali (vedi QUI), che – in un modo o nell’altro – sono stati legittimati da diversi altri importanti porporati (vedi QUI ), sono un gesto di grandissima CARITA’, verso il papa argentino e verso tutta la Chiesa.
Purtroppo però l’ostinato rifiuto bergogliano di CHIARIRE qual è la dottrina autentica su questioni così gravi e delicate di fatto delegittima lo stesso suo ministero, perché la funzione fondamentale del vescovo di Roma è proprio quella di dire la parola chiara e definitiva sulla dottrina della Chiesa.
Per questo, dopo settimane di rabbiose invettive bergogliane, nelle omelie di Santa Marta e dintorni, ora pare che il vescovo di Roma si senta nell’angolo (dove si è messo da solo). Soprattutto non sa che pesci pigliare da quando il card. Burke ha prospettato la possibilità di una “correzione formale” nei suoi confronti da parte dei cardinali (per il bene superiore delle anime che è la legge suprema della Chiesa). QUI
Così, dopo quella dichiarazione del card. Burke che prospetta il naturale sviluppo dei “Dubia” in mancanza di risposte bergogliane, è cominciata la strategia papale che punta a DIVIDERE i cardinali dei Dubia e ISOLARE il card. Burke. Continua
80 VOGLIA DI POLITICA
“Io ho allergia degli adulatori” ha detto di recente papa Bergoglio intervistato da Tv2000, aggiungendo che preferisce i suoi critici e addirittura i detrattori agli adulatori. Ha spiegato: “noi, a Buenos Aires, li chiamiamo ‘lecca calze’ e la figura è proprio di quello che lecca le calze dell’altro”.
Parole molto eloquenti. Resta da capire se il pontefice argentino, in questi quattro anni, ha fatto qualcosa per allontanare da sé le (tante) adulazioni. I suoi 80 anni (oggi) indurranno tutti i media alle solite celebrazioni (vedremo quanto adulatrici), ma produrranno anche bilanci e sono stavolta bilanci di fine stagione. Continua
DA UNA PARTE BERGOGLIO; DALL’ALTRA PARTE TUTTI I PAPI DELLA CHIESA CATTOLICA, APOSTOLICA ROMANA
Papa Francesco | Gli altri Papi |
È vero che le norme generali presentano un bene che non si deve mai disattendere né trascurare, ma nella loro formulazione non possono abbracciare assolutamente tutte le situazioni particolari.
Francesco, Amoris Laetia |
Ci si chiederà come la legge morale , che è universale , può bastare , e nello stesso tempo essere vincolante in un caso singolare, il quale nella sua situazione concreta è sempre unico e di “ una volta” . Lo può e lo fa , perché giustamente a causa della sua universalità la legge morale comprende necessariamente ed “intenzionalmente” tutti i casi particolari , all’interno dei quali si verificano i suoi concetti. E in questi casi numerosissimi lo fa con una logica così concludente , che la stessa coscienza del semplice fedele vede immediatamente e con piena certezza la decisione da prendere .. . Non c’è da esaminare. Qualunque sia la situazione individuale, non c’è altro esito che obbedire.
Pio XII , discorso 18 Aprile 1952
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Papa Francesco | Gli altri Papi |
E – aldilà delle questioni dogmatiche ben definite dal Magistero della Chiesa – abbiamo visto anche che quanto sembra normale per un vescovo di un continente, può risultare strano, quasi come uno scandalo – quasi! – per il vescovo di un altro continente; ciò che viene considerato violazione di un diritto in una società, può essere precetto ovvio e intangibile in un’altra; ciò che per alcuni è libertà di coscienza, per altri può essere solo confusione. In realtà, le culture sono molto diverse tra loro e ogni principio generale – come ho detto, le questioni dogmatiche ben definite dal Magistero della Chiesa – ogni principio generale ha bisogno di essere inculturato, se vuole essere osservato e applicato.
(Discorso di chiusura del Sinodo sulla famiglia , 24 Ottobre 2015) |
Così, riteniamo necessaria una parola circa la necessità di trovare una migliore espressione della fede, in corrispondenza con l’ambiente razziale, sociale, culturale. È questa, certo, un’esigenza necessaria all’autenticità e all’efficacia dell’evangelizzazione: tuttavia, sarebbe pericoloso parlare di teologie diversificate, secondo i continenti e le culture. Il contenuto della fede o è cattolico, o non è tale. Noi tutti, d’altra parte, abbiamo ricevuto la fede da una tradizione ininterrotta e costante: Pietro e Paolo non l’hanno travestita per adattarla all’antico mondo giudaico, greco o romano, ma hanno vegliato sulla sua autenticità, sulla verità dell’unito messaggio, presentato nella diversità dei linguaggi (Act. 2, 8).
Paolo VI Discorso di chiusura Sinodo 26 Ottobre 1974) |
Papa Francesco | Altri Papi |
Il fondamentalismo è una malattia che c’è in tutte le religioni. Noi cattolici ne abbiamo alcuni, non alcuni, tanti, che credono di avere la verità assoluta e vanno avanti sporcando gli altri con la calunnia, con la diffamazione, e fanno male, fanno male .
(Intervista di ritorno dall’Africa 30 Novembre 2015) |
Atteggiamento che non ci insuperbisce, come detentori fortunati ed esclusivi della verità, ma ci fa però forti e coraggiosi nel difenderla, amorosi nel diffonderla. Ancora. Sant’Agostino ce lo ricorda: «Sine superbia de veritate praesumite», senza superbia siate fieri della verità (Contra litteras Petiliani, 1, 29, 31. – P.L. 43, 259).
Paolo VI Udienza Generale 11 Agosto 1965
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Papa Francesco | Altri papi |
Non ho mai compreso l’espressione valori non negoziabili. I valori sono valori e basta, non posso dire che tra le dita di una mano ve ne sia una meno utile di un’altra. Per cui non capisco in che senso vi possano esser valori negoziabili.
Intervista Corriere della Sera 5 Marzo 2014 |
Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l’interesse principale dei suoi interventi nell’arena pubblica è la tutela e la promozione della dignità della persona e quindi essa richiama consapevolmente una particolare attenzione su principi che non sono negoziabili. Fra questi ultimi, oggi emergono particolarmente i seguenti:
– tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale; – riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, e sua difesa dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale; – tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli. Benedetto XVI discorso ai partecipanti convegno promosso dal Partito Popolare Europeo 30 Marzo 2006 |