Cosa ci insegna il caldo di questi giorni? La narrazione dominante sui media dice che è colpa nostra, del nonno che viaggia con la Panda e della zia che fa il barbecue, perciò la Ue vuole punirci e tassarci.

Sennonché questa ideologia è smentita dalla storia e dalla scienza, infatti sappiamo, con certezza, che il clima del pianeta cambia continuamente, da sempre, secondo cicli naturali, e alterna fasi più fredde a fasi più calde (in passato anche molto più calde di oggi). Quindi lasciamo in pace il nonno e la zia.

Invece questo caldo ci insegna un’altra cosa, questa sì vera: è falso il dogma climatista/ambientalista per cui l’uomo sarebbe il cancro del pianeta. È vero il contrario: l’essere umano è molto più debole e fragile della natura e da milioni di anni – come sapeva Leopardi – si batte strenuamente per sopravvivere in un ambiente molto duro. Continua

Ennio Flaiano diceva che “i giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui”. Parole che tornano alla mente vedendo le immagini di migliaia di ragazzi – per così dire – “chiamati alle armi” venerdì ed incensati dagli adulti, dai padroni del vapore e del pensiero, da tutto il sistema scolastico e mediatico (compresi giornali di proprietà “automobilistiche” che hanno appena finito di esultare per la doppietta della Ferrari in Formula 1).

Scesi in piazza a far finta di protestare contro quegli stessi adulti che li hanno “convocati”, contro i padroni del vapore, contro il sistema che li celebra e li esalta.

E per una questione su cui nessuno di loro saprebbe fornire un argomento scientifico, dal momento che uno scienziato del clima come Franco Prodi afferma che le circolanti “previsioni allarmistiche non sono credibili” (cita autorevoli documenti scientifici dove si conclude che “la natura, non l’attività dell’uomo, governa il clima”). Continua