Ma esiste ancora un centrodestra unito? A parte le elezioni, nelle quali i tre partiti si presentano insieme, normalmente non c’è traccia di prese di posizione comuni o di “vertici” che diano la percezione dell’unità di intenti. Ognuno va avanti per suo conto. In ordine sparso e spesso conflittuale.

Del resto le stesse elezioni regionali, a causa delle candidature, sono ormai al centro di polemiche fra i tre partiti e fanno presagire spaccature. Per non dire degli incredibili smottamenti dentro Forza Italia dovuti ai cosiddetti “responsabili” che – a sentire le cronache – pare siano pronti ad arruolarsi per puntellare l’attuale governo devastante e fallimentare.

Questo eventuale, ennesimo affronto agli elettori farebbe tristemente riflettere su come vengono scelte le candidature. A questo proposito più che ridurre il numero dei parlamentari – secondo la balorda idea grillina – bisognerebbe alzare la qualità dei parlamentari stessi (da questo punto di vista tutti stanno messi male e il M5S peggio). Continua

Il professor Walter Ricciardi, dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha ben descritto in QUESTA intervista gli errori compiuti dal governo: “Paghiamo il fatto di non aver messo in quarantena da subito gli sbarcati dalla Cina. Abbiamo chiuso i voli, una decisione che non ha base scientifica, e questo non ci ha permesso di tracciare gli arrivi, perché a quel punto si è potuto fare scalo e arrivare da altre località”. 

Detto questo, ecco cosa è successo.

 

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Ma in che mani siamo? E’ doveroso chiederselo dal momento che ci dicevano di stare tranquilli, con sicumera, e invece di colpo siamo precipitati nell’incubo dell’epidemia, diventando in un giorno il paese d’Europa più contagiato. Possibile che nessuno spieghi il perché e nessuno sui giornali se lo chieda? E’ chiaro che qualcosa non ha funzionato. Continua

Sebbene ignorati, disprezzati, perseguitati e traditi (anzitutto dall’attuale Vaticano) i cristiani continuano ad essere luce laddove più buie sono le tenebre. Come nella Cina di questi giorni, in cui al totalitarismo comunista si è aggiunta la micidiale epidemia di coronavirus.

È il caso del medico cinese Li Wen Liang che per primo lanciò l’allarmeper il coronavirus e fu silenziato dalla polizia del regime. Dopo le accuse della polizia, una volta che l’epidemia è diventata evidente a tutti, è stato scagionato, ma è morto lui stesso, il 6 febbraio, per aver subito il contagio curando i malati.

La sua tragica vicenda ha provocato un’onda di commozione popolare che ha toccato milioni di persone. E, nonostante la censura, milioni di cinesi in questi giorni hanno manifestato anche la loro indignazione per la sua sorte.Questo medico cristiano è diventato un eroe nazionale. Continua

La vicenda del coronavirus ci dà diverse lezioni. La prima dovrebbe impararla il regime comunista cinese. Ad impartirla è stato – secoli fa – il grande Blaise Pascal in un suo pensiero sull’estrema fragilità del potere umano che pur si considera onnipotente.

Scriveva Pascal: “Cromwell stava per devastare tutta la cristianità: la famiglia reale sarebbe stata perduta, mentre la famiglia di lui sarebbe stata per sempre potente, se un granellino di sabbia non gli si fosse ficcato nell’uretere. Roma stessa stava per tremare di fronte a lui; ma appena quella pietruzza si è andata a conficcare là, egli è morto, la sua famiglia è decaduta, tutto è tornato in pace e il re è stato rimesso sul trono”.

La riflessione pascaliana sottolinea le minuscole dimensioni di quel granellino di sabbia, capace però di abbattere i sogni di gloria di un despota che si riteneva avesse il mondo ai suoi piedi. Una considerazione analoga si può applicare alla Cina comunista, un totalitarismo che si è imposto e consolidato, nei decenni, facendo milioni di vittime. Continua