“Hegel osserva da qualche parte che tutti i grandi avvenimenti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”.

Questa è la celebre battuta di Karl Marx (suggeritagli da Engels) nel “Diciotto Brumaio di Luigi Bonaparte”. Ma questa stessa parabola si può applicare anche al comunismo: la prima volta realizzatosi come tragedia, la seconda – almeno in Italia (che fu la sede del più grosso Pc d’occidente) – come farsa.

E’ il film che è andato in scena da noi dal 1990 ad oggi quando – cambiati d’abito in fretta e furia per il crollo dei regimi dell’Est – i comunisti italiani si sono presentati – in un baleno – come gli “affidabilissimi” gestori della globalizzazione finanziaria clintoniana (che passava attraverso l’euro e l’Unione Europea): l’estrema e più dura incarnazione del turbocapitalismo, quello che Giulio Tremonti ha ribattezzato “mercatismo”. Continua

“Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo”. E’ il celebre incipit del “Manifesto del partito comunista” scritto da Karl Marx e Friedrich Engels nel 1848.

Lunedì scorso – invecchiato, camuffato e male in arnese – quello spettro si aggirava, affranto e rabbuiato, alla Direzione del Pd. Ed ha buoni motivi per essere preoccupato. Perché di qui a poco potrebbe anche essere rinchiuso definitivamente nell’urna (elettorale e funeraria).

Infatti, al di là delle cronache e dei retroscena di cui si dilettano i giornali, quello che sta accadendo nel Pd – e che a tratti appare risibile – potrebbe avere perfino una sua grandezza storica.

Perché può portare, nel Pd e nel Paese, alla disfatta (e alla sparizione politica) degli ultimi eredi del Pci, che hanno in D’Alema e Bersani i volti-simbolo (costoro rappresentano tutto un mondo di cui fanno parte, per esempio, anche l’Anpi e il sindacato).

La grande disfida sulla manifestazione del 29 ottobre, convocata da Matteo Renzi, se – come pare – sarà per il “sì” al referendum, dovrà mostrare da che parte sta “la piazza” della Sinistra, cioè il popolo del Pd. Quindi rappresenta un rischio altissimo per entrambe le parti in gioco. Continua

Davvero esiste un “modello Emilia” da imitare per la ricostruzione post terremoto? Davvero i “compagni” emiliani sono “i migliori” per definizione? O i fatti sono diversi dalla propaganda?

Martedì sera, a “In Onda”, è intervenuto il Governatore dell’Emilia Romagna, tal Bonaccini Stefano, un omone barbuto che – almeno all’apparenza televisiva – sembra un Mangiafuoco, con una stazza robusta da servizio d’ordine delle feste dell’Unità.

In quella trasmissione, in effetti, si è messo a fare un po’ a pugni con la logica e a testate col buon senso, riuscendo ad alzare un polverone di parole che ha fatto perdere di vista la realtà dei fatti. Continua

Napolitano come autorità morale della nazione? Non mi piace l’idea che viene prospettata sempre più spesso da giornali e sondaggi e vagheggiata implicitamente pure dal cardinal Bagnasco, a proposito della vicenda di Melfi.     Continua