Claudio Strinati, autore di “Caravaggio e Vermeer. L’ombra e la luce” (Einaudi) si interroga, nella pagina culturale di “Repubblica”, su quale sia il segreto di Jan Vermeer, il pittore olandese divenuto popolare grazie al romanzo di Tracy Chevalier, “La ragazza con l’orecchino di perla” (da cui è stato tratto un film di grande successo).

Due mostre – ad Amsterdam e a Delft fino al 4 giugno – espongono ora molte delle sue opere. È l’occasione per interrogarsi sul fascino dei suoi quadri enigmatici che colgono una quotidianità inaccessibile. E anche per interrogarsi, come Strinati, sul pittore: “Di lui complessivamente si sa poco”.

È la stessa constatazione che da tanto tempo si fa su un altro grande, vissuto pochi anni prima: William Shakespeare. Hanno qualcosa in comune? Continua

È il romanzo più bello, appassionante e commovente che abbia letto da molti anni a questa parte. Una vera sorpresa: cattura il lettore fin dalle prime pagine.

Si tratta di un romanzo storico, di agile lettura, ambientato nella Londra dell’anno 1605, fra i vicoli, le taverne, i palazzi, le botteghe e i teatri sulle rive del Tamigi.

C’immerge così bene in quell’epoca e in quella Londra che si desidera non finire mai la lettura di quella storia (anche d’amore) piena di intrighi, eroici martiri, trame, vili tradimenti, spie e lotte di potere.

Vicende storiche le cui conseguenze, del resto, sono state colossali per l’Europa e per il mondo intero. Si può dire che non si capisce la storia moderna, sia europea che americana (e anche italiana), se non si conoscono quelle vicende inglesi. Continua