I padri costituenti, con una felice intuizione, posero il paesaggio italiano sullo stesso piano dei nostri grandi capolavori: “La Repubblica… tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Così recita l’articolo 9 della Costituzione che fa parte dei suoi principi fondamentali.

Va ricordato perché ora, alle solite minacce che incombono sulla bellezza delle nostre campagne, delle nostre coste, delle nostre montagne, dei nostri borghi, se ne aggiunge una nuova, paradossalmente ambientalista.

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, in base agli accordi di Parigi sul clima, ha dichiarato: Dobbiamo installare 70 gigawatt di rinnovabili nei prossimi 9 anni per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzare del 55 per cento”.

Per capire le proporzioni dell’impresa consideriamo che finora sono stati installati solo 0,8 gigawatt all’anno.

Cosa significa energie rinnovabili? Pannelli solari e pale eoliche. C’è solo un problema. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia e docente universitario, spiega che “per avere la stessa energia che c’è in una bottiglia di benzina, dovremmo avere un pannello fotovoltaico di 10 metri quadrati illuminato ininterrottamente per dieci ore. Quanto territorio dovremmo coprire per fare a meno della benzina? Anche questo ha un impatto ambientale”. Continua

Da Paese distrutto che aveva pure perso la guerra ed era prevalentemente agricolo, in pochissimi anni l’Italia è diventata la quinta potenza industriale del pianeta. L’espressione “miracolo economico” fu coniata espressamente per noi.

Fu un balzo in avanti strepitoso. Cos’avremmo potuto fare se avessimo avuto anche il petrolio? In effetti, l’inizio dei nostri guai è rappresentato proprio dai due shock petroliferi del 1973 e del 1979.

Ma – pur poveri di materie prime – abbondiamo in materia grigia. Il “genio” è la nostra grande risorsa. E dovremmo ritrovare anche per questo un po’ di sano orgoglio italiano.

Perché poi sono gli altri a riconoscere le nostre eccellenze che noi magari ignoriamo. C’è un caso proprio nel settore cruciale dell’energia. Continua