“Perché ho scritto ‘Le favole del comunismo’ e perché questo titolo fa arrabbiare tanto tanti italiani”. Ha iniziato così Anita Likmeta, l’altroieri, il suo post polemico su X. La sua è una storia di immigrazione che però non piace a certi progressisti di casa nostra.

Tutto comincia con la madre Ela, sarta, che al crollo del regime comunista di Tirana scappa con due figli piccoli in Italia, dove sbarca nel 1991 con la famosa nave che arrivò a Bari carica di migliaia di albanesi. La giovane donna trova lavoro – appunto come sarta – e nel 1997 torna in Albania per prendere l’altra figlia rimasta con i nonni, che è Anita. Continua