Ma dov’è finita la Grande Bellezza, quella che ha illuminato il mondo? C’è chi parla ormai di grande monnezza. Perché non comprendiamo l’immenso patrimonio che Roma è per l’Italia e per l’umanità Con il Giubileo – che inizia fra quattro mesi – sarà sotto i riflettori di tutto il pianeta e potrebbe mostrarsi in tutto il suo splendore. Invece…

Quando Carlo Verdone, nei giorni scorsi, ha dichiarato a un giornale che “Roma sembra il bagno a cielo aperto di un autogrill”, ha detto quello che moltissimi pensano. Continua

Papa Bergoglio ha sicuramente grande stima e affezione a Gesù Cristo, ma sembra pensare che si possa fare meglio.

Gesù ha cercato di convocare gli uomini attorno alla Verità e la Verità divide, smaschera la menzogna, costringe a cambiare, diventa segno di contraddizione e urta il potere che crocifigge quella medesima Verità sul Calvario.

Invece Bergoglio ha pensato di dare al mondo il prodotto che il mondo chiede, per esempio sul matrimonio e i temi eticamente sensibili.

Un cardinale all’uscita dal Conclave disse che “con Bergoglio non cambia il prodotto, ma solo la pubblicità”. Ma presto si è dovuto ricredere.

C’è un prodotto diverso e Bergoglio stesso ne è il testimonial. Il suo cristianesimo non ha l’ambizione di convertire (non sia mai). Il papa argentino cerca semplicemente di raccogliere tutti attorno alla sua persona. Anche quelli delle altre religioni, come ha dimostrato nello sconcertante video dell’Epifania.

Dove infatti egli afferma che tutti – anche buddisti o islamici – sono già “figli di Dio” senza bisogno del Battesimo, cioè senza bisogno di Gesù Cristo (invece nella dottrina cattolica tutti gli uomini sono creature di Dio chiamate alla salvezza, ma “figli di Dio” si diventa solo attraverso Cristo e il Battesimo).

Una recente copertina di Newsweek si chiedeva: “Is the Pope Catholic?” (Il Papa è cattolico?). Continua

La bolla mediatica di papa Bergoglio c’è ancora. Specie nei salotti miscredenti. Ma fra i cattolici il 2015 è stato invece l’anno dello sgonfiamento, come dimostrano i dati disastrosi sul crollo dell’afflusso dei fedeli ai suoi incontri.

Perfino “Repubblica”, sia pur sommessamente, ha dovuto riconoscerlo: “I dati ufficiali forniti dal Vaticano certificano che l’avvio del Giubileo ha portato addirittura un reflusso. Il numero di pellegrini che hanno partecipato agli incontri pubblici con il Papa nel mese di dicembre è infatti calato in modo sensibile rispetto allo stesso mese del 2014: meno trenta per cento, dagli oltre 461mila di un anno fa si è scesi a 324mila”.

Meno 30 per cento in un anno è un crollo verticale. Stesso crollo per la presenza agli Angelus papali: “150mila pellegrini contro i 390mila dello stesso periodo del 2014”.

E’ stato un flop pure la cerimonia di inizio del Giubileo, l’8 dicembre, a cui ha partecipato la metà delle persone previste (50 mila). Continua

L’8 dicembre, in un brutto spettacolo, la Basilica di San Pietro e il Cupolone, cuore della cristianità, sono stati degradati a maxischermo (o meglio “maxischerno”) su cui proiettare immagini relative a clima e ambiente, nuovi dogmi dell’ideologia dominante.

“Uno spettacolo inconcepibile in piazza san Pietro, uno sfregio alla basilica simbolo della cattolicità”, ha scritto Riccardo Cascioli, direttore del giornale cattolico online “Nuova Bussola quotidiana”. Continua

Il discorso bergogliano di Firenze ha d’un solo colpo cancellato il pontificato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI riprecipitando la Chiesa italiana nel devastante marasma clericoprogressista degli anni Settanta, proprio gli anni in cui Paolo VI – isolato e inascoltato – denunciava il “fumo di Satana” entrato nel tempio di Dio e la furia autodemolitrice scatenatasi nella Chiesa. Quelli furono gli anni più cupi della storia della Chiesa italiana e ci stiamo tornando.

Bergoglio peraltro è così a digiuno di riferimenti culturali e privo di solide basi teologiche che in quel discorso fiorentino ha preso abbagli incredibili. Ho già segnalato quello sul don Camillo di Guareschi, un goffo autogol.

Il professor Pietro De Marco (QUI pubblicato da Sandro Magister con una breve introduzione) mostra pure come siano del tutto sbagliati e rovesciati anche i suoi riferimenti polemici a gnosi e pelagianismo.

Passano pochi giorni e arriva l’eccidio di Parigi… Continua

A proposito del prossimo Giubileo, ieri “Il Fatto quotidiano” ha scritto: “La Chiesa nuova. Ancora una volta Bergoglio tenta di far dimenticare il rigore dei predecessori”.

Il rigore dei predecessori? A dire il vero il Giubileo, con l’indulgenza universale, è stato “inventato” proprio dai suoi predecessori e viene celebrato da secoli nella Chiesa, che da sempre dona al mondo la misericordia divina. Continua

Papa Bergoglio ha indetto il “Giubileo della misericordia” (nel 51° anniversario della chiusura del 21° Concilio: fatto insolito perché finora tutti i giubilei erano stati indetti in memoria di date della vita terrena del Signore).

Nella Chiesa il giubileo è sempre stato un evento bello e grande, che permette una grande purificazione e una mirabile liberazione di tante anime del Purgatorio.

Infatti il contenuto specifico del Giubileo è sempre stato la possibilità di lucrare l’indulgenza (che ovviamente presuppone l’esistenza del Purgatorio).

Ebbene: questo è il link alla Bolla bergogliana Misericordiae vultus. Voi riuscite a trovare se e dove si parla di cosa significa lucrare l’indulgenza e come si fa? Continua

L’Anno Santo appena indetto sarà centrato su Gesù Cristo, come i precedenti, o su papa Bergoglio?

Dovranno essere molto decisi, il papa e la Chiesa, nel chiarire l’equivoco perché ieri i titoli dei maggiori giornali, tutti laicisti, ma entusiasticamente bergogliani, erano unanimi.

Corriere della sera: “Il Giubileo di papa Francesco”. Repubblica: “L’Anno Santo di Francesco”. La Stampa: “E’ il Giubileo di Francesco”.

Concetto assurdo perché non si celebra col Giubileo un papa, ma il Signore. Il papa deve essere il “Servo dei servi di Dio” e non si può mettere al posto di Dio. Continua