È evidente che, nell’attuale scenario geopolitico, ci sono forze che ancora spingono (dopo quattro anni di guerra) per la prosecuzione del conflitto russo-ucraino, dimenticando quello che è costato a noi, dal punto di vista economico, ma dimenticando pure quello che è costato e costa all’Ucraina.

Iuliia Mendel, ex portavoce di Zelensky e appassionata patriota ucraina, ha esortato i suoi a sottoscrivere l’accordo di pace in quanto “ogni accordo successivo per l’Ucraina sarà solo peggiore, perché stiamo perdendo. Stiamo perdendo persone, territorio ed economia. Il mio Paese” ha aggiunto “si sta dissanguando. Molti di coloro che si oppongono istintivamente a ogni proposta di pace credono di difendere l’Ucraina. Con tutto il rispetto, questa è la prova più evidente che non hanno idea di cosa stia realmente accadendo in prima linea e all’interno del Paese in questo momento”. Continua

“Il Mossad svela la rete di infrastrutture terroristiche di Hamas in tutta Europa”. Così titolava l’altro ieri il Jerusalem Post. Che aggiungeva: “Secondo il Mossad, i raid coordinati in Austria e Germania hanno portato ad arresti e al sequestro di armi ed esplosivi destinati all’uso ‘a comando’”.

Si riferisce a quanto l’agenzia israeliana di spionaggio ha rivelato sull’indagine realizzata “con l’intelligence europea e le forze dell’ordine”. Si apprende infatti che “dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre, l’organizzazione terroristica ha accelerato gli sforzi” per insediarsi in Europa: “Il Mossad ha detto che continua a sventare regolarmente decine di piani di attacco in tutto il mondo”. Continua

La notizia susciterà dei mal di pancia fra i cattocomunisti e nei salotti NoPax del progressismo mediatico. Ma come potranno far finta di nulla?

Ieri, all’indomani del primo incontro fra Putin e Trump sull’Ucraina, papa Leone XIV ha dato la sua importante benedizione al tentativo del presidente americano di tessere la tela di una trattativa che possa mettere fine alla sanguinosa guerra in Ucraina.

Ecco le sue parole chiare pronunciate all’Angelus: “Preghiamo perché vadano a buon fine gli sforzi per far cessare le guerre e promuovere la pace; affinché, nelle trattative, si ponga sempre al primo posto il bene comune dei popoli”. Continua

La forsennata campagna anti Trump che è in corso non ha precedenti. Non si tratta solo delle irrisioni e delle espressioni discutibili, ma anche delle critiche politiche infondate, come quella – assai ripetuta ultimamente – per cui Trump avrebbe gettato il mondo nel caos di una generalizzata conflittualità bellica.

È vero l’esatto contrario. Come ha ricordato la stessa premier italiana Giorgia Meloni, in Parlamento, l’invasione russa dell’Ucraina è iniziata il 24 febbraio 2022 e il conflitto fra Israele e Hamas è scoppiato il 7 ottobre 2023. C’era Biden, non Trump che si è insediato solo cinque mesi fa, il 20 gennaio 2025.

Su queste colonne abbiamo documentato che egli ha ereditato dalla precedente amministrazione Dem un mondo in fiamme. Continua

I media sono concentrati solo sulla guerra fra Russia e Ucraina e su quella di Gaza, fra Israele e Hamas. Ma nel mondo sono in corso circa 56 conflitti armati: è “il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale”, spiega la 18a edizione del Global Peace Index dell’Institute for Economics & Peace (IEP). Migliaia di morti, terribili violenze e tanti profughi di cui sappiamo pochissimo.

Il presidente americano Trump, che è a capo della prima potenza del pianeta (e cerca di pacificare i focolai più gravi, nell’assenza dell’Onu), ha ereditato dalla precedente amministrazione Dem un mondo in fiamme. Continua

Per far finire la guerra in Ucraina non bisogna risolvere solo questioni territoriali, militari o economiche. In fondo su tutte queste cose si possono trovare dei compromessi. Dopo qualsiasi guerra si sono stipulati trattati di pace.

Nell’immediato però c’è un’altra cosa che blocca tutto. È di natura esistenziale. Lo ha spiegato, con amarezza, Donald Trump, giorni fa, in un’intervista in cui ha detto che forse la pace in Ucraina è diventata impossibile perché “c’è un odio tremendo tra loro”. Parlava di Putin e Zelensky. Lo conferma il tira e molla sull’incontro fra i due presidenti in Turchia. Continua

Il colloquio fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, nella Basilica di San Pietro, ha impressionato tutti. Il presidente ucraino lo ha definito “un incontro altamente simbolico che potrebbe diventare storico”. La Casa Bianca ha confermato il giudizio positivo.

Perché questo evento è accaduto nel cuore della cristianità? Qualcuno su Twitter ha commentato: “Non è un caso che la Chiesa cattolica sia la più antica istituzione mondiale”. È anche la più alta autorità morale. Perciò tanti leader mondiali sono convenuti alle solenni esequie di Francesco. Oltre al luogo infatti c’è la circostanza storica: “Vedere i due leader parlare sulla pace al funerale del ‘Papa della pace’ ha un significato enorme”, ha detto Giorgia Meloni. Continua

Stanno demolendo l’Unione europea. Chi? I cattivi “sovranisti”? L’odioso Trump? Il perfido Putin? No: gli europeisti. Proprio coloro che ogni giorno fanno pubbliche e fanatiche professioni di fede europeista.

Già negli anni passati, per fare un esermpio, con il Geen Deal, la leadership della UE ha assestato un colpo mortale all’industria europea e al benessere dei nostri popoli. Continua

“Militari franco-britannici a Kiev”, titolano i giornali. Macron tuona: “Momento della storia decisivo”. Questa trovata militarista – mentre gli Usa stanno lavorando per la pace – è un “missile” contro le trattative, un colpo all’unità dell’Occidente e pure alla UE.

L’invio di soldati francesi e britannici in Ucraina peraltro ricorda l’intervento di questi due Paesi nella Guerra di Crimea (1853-1856) contro la Russia. Solo che oggi la Russia è una grande potenza atomica e la loro è quindi una mossa doppiamente pericolosa. Continua