Il sito “Artribune” ha approfondito i dati Istat relativi ai consumi culturali degli italiani. La situazione è allarmante.

La spesa che in media ogni famiglia ha dedicato, nell’arco di un mese, a cinema, teatri e concerti, nel 2019 è stata di 6,23 euro, nel 2020 di 1,70 euro e nel 2021 di 1,57 euro.

Alla voce “musei parchi e giardini” – sempre considerando la spesa mensile di ogni famiglia – abbiamo 1,54 euro nel 2019, nel 2020 precipitiamo a 0,67 euro (è stato l’anno del Covid) e andiamo a 1,13 euro nel 2021.

Libri. La spesa media mensile per la narrativa di ogni famiglia è stata di 5,51 euro nel 2019, di 4,68 euro nel 2020 e di 4,96 nel 2021.

Alla voce “libri non scolastici diversi da quelli di narrativa” abbiamo 0,10 euro nel 2019, addirittura 0,09 nel 2021 e uno sconcertante 0,04 nel 2021.

Giornali. La spesa media per famiglia, ogni mese, è stata di 3,39 euro nel 2019, di 2,70 nel 2020, di 2,76 nel 2021. Per riviste e periodici andiamo anche peggio: 1,95 euro nel 2019, 1,61 euro nel 2020 e 1,61 nel 2021. Praticamente è la morte della stampa, cioè dei giornali e dei libri. La fine di un’epoca storica. Continua

Forse “Via delle storie infinite” sarebbe la giusta dislocazione per “il caffè della gioventù perduta” di cui parlava Guy Debord. La vedo ogni giorno questa generazione di venticinquenni e di trentenni. Volti che fanno tenerezza. Destini incerti come le foglie nei boschi di dicembre. Proprio nell’età che dovrebbe essere quella della fioritura, della fecondità, dell’energia.

Silenziosi, pur trovandosi a pagare tutti i conti degli errori della generazione precedente.

Sembrano naufraghi in una terra di nessuno. Ci sono fra loro anche i “pirla”, come in ogni compagnia, ma perlopiù è una generazione di ragazzi bravi, intelligenti, col segreto dolore di chi si sente fuori luogo, senza definizione, anonimo, senza un posto nel presente e forse nel futuro: “non c’era posto per loro in quell’albergo”. Continua