Claudio Strinati, autore di “Caravaggio e Vermeer. L’ombra e la luce” (Einaudi) si interroga, nella pagina culturale di “Repubblica”, su quale sia il segreto di Jan Vermeer, il pittore olandese divenuto popolare grazie al romanzo di Tracy Chevalier, “La ragazza con l’orecchino di perla” (da cui è stato tratto un film di grande successo).

Due mostre – ad Amsterdam e a Delft fino al 4 giugno – espongono ora molte delle sue opere. È l’occasione per interrogarsi sul fascino dei suoi quadri enigmatici che colgono una quotidianità inaccessibile. E anche per interrogarsi, come Strinati, sul pittore: “Di lui complessivamente si sa poco”.

È la stessa constatazione che da tanto tempo si fa su un altro grande, vissuto pochi anni prima: William Shakespeare. Hanno qualcosa in comune? Continua