Trovare in Occidente qualche personalità – della politica o della cultura – che oggi attacchi la tirannia comunista cinese è quasi impossibile.
Solo Trump sembra fare eccezione e infatti il mondo politico, intellettuale e giornalistico occidentale lancia anatemi contro di lui (e contro Putin, l’altro “cattivo”), non contro i despoti di Pechino.
Perfino il Dalai Lama, in Occidente, è stato isolato e dimenticato, secondo i desideri del regime cinese che lo considera un pericolo pubblico, perché simbolo del Tibet invaso dal regime maoista: l’8 dicembre scorso un altro tibetano si è dato fuoco per protesta ed è la 146a immolazione dal 2009 nell’indifferenza generale.
Per questo è un evento eccezionale la lettera che ieri, in occasione della Giornata mondiale per i diritti umani, è stata firmata da un centinaio di scrittori di tutto il mondo. Continua