Il colloquio fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, nella Basilica di San Pietro, ha impressionato tutti. Il presidente ucraino lo ha definito “un incontro altamente simbolico che potrebbe diventare storico”. La Casa Bianca ha confermato il giudizio positivo.

Perché questo evento è accaduto nel cuore della cristianità? Qualcuno su Twitter ha commentato: “Non è un caso che la Chiesa cattolica sia la più antica istituzione mondiale”. È anche la più alta autorità morale. Perciò tanti leader mondiali sono convenuti alle solenni esequie di Francesco. Oltre al luogo infatti c’è la circostanza storica: “Vedere i due leader parlare sulla pace al funerale del ‘Papa della pace’ ha un significato enorme”, ha detto Giorgia Meloni. Continua

Quale bilancio si può fare di questo pontificato? Guidare la Chiesa, una realtà planetaria che fra le alterne vicende del mondo attraversa i millenni, è un compito sovrumano. Inoltre era arduo succedere a due giganti come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che hanno cambiato la storia.

Francesco ha speso tutte le sue energie, senza risparmiarsi, nonostante la malattia, fino all’ultimo respiro. Ma si può dire che lasci una Chiesa più in salute di quella che aveva trovato?

Non sembra. Perfino gli entusiasti della prima ora, che fantasticavano di un presunto “effetto Bergoglio” (confondendo gli editoriali laudatori di Eugenio Scalfari con la realtà), negli ultimi tempi hanno riconosciuto le gravi criticità. A molti cattolici oggi sembra di trovarsi di fronte a un immenso panorama di rovine. Continua

Pasqua è anche una liberazione politica. Ogni anno celebriamo la Settimana Santa come se fosse semplicemente una tradizione religiosa e non avesse nulla a che fare con la vita quotidiana e tanto meno con la politica (cioè la polis, la città degli uomini). Ma è davvero così?

No. Gli eventi della Settimana Santa sono i più radicalmente politici della storia. Non solo perché Gesù è stato crocifisso con un’imputazione politica (che Pilato volle scrivere sul cartiglio: “Gesù di Nazaret Re dei giudei”). Non a caso la Chiesa celebra “Cristo Re dell’universo” proprio indicando il Calvario dove ha una corona di spine e una croce come trono. Singolare regalità quella di un crocifisso, ma i cristiani affermano che è l’unico vero potere vincente: quello dell’Amore. Continua

“L’urgente compito dell’annuncio del Vangelo nel nostro tempo richiede dunque (…) l’impegno a che tutti possano incontrarsi con un Gesù Cristo fatto carne, fatto umano, fatto storia. Dobbiamo stare tutti attenti a non perdere mai di vista la ‘carne’ di Gesù Cristo: quella carne fatta di passioni, emozioni, sentimenti, racconti concreti, mani che toccano e guariscono, sguardi che liberano e incoraggiano, di ospitalità, di perdono, di indignazione, di coraggio, di intrepidezza: in una parola, di amore…. Un’assidua frequentazione della letteratura può rendere i futuri sacerdoti e i futuri agenti pastorali ancora più sensibili alla piena umanità del Signore Gesù”. Continua

Ieri il Papa, che essendo ricoverato non ha potuto leggere il suo messaggio all’Angelus, ha scritto: “Anch’io prego per voi e prego soprattutto per la pace. Da qui la guerra appare ancora più assurda. Preghiamo per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu”.

Il Pontefice in questi anni ha continuato a implorare pace come la biblica voce che grida nel deserto. Probabilmente oggi, da malato, in ospedale, offre anche le sue sofferenze per questo. E proprio nei giorni di dolore del Pontefice si sta faticosamente mettendo in moto quel cammino della pace che egli ha invocato per anni. Continua

La fragilità, la precarietà della nostra vita, il dolore, la malattia sono l’esperienza universale di tutti noi mortali. In tutte le epoche, le condizioni sociali e le età della vita.

Tanto è vero che basta sfiorare questa corda – anche con una semplice canzone in un contesto pure mondano come Sanremo (lo abbiamo visto nei giorni scorsi) – che subito risuona potentemente nel profondo di ciascuno e accende emozioni forti, perfino discussioni e polemiche, per le ferite che tutti abbiamo.

Perché siamo creature ferite e malate nei corpi e nelle anime e abbiamo lividi che possono farci saltare appena sfiorati. Infatti di solito cerchiamo “anestetici” che ci evitino di pensare. Ma forse avremmo bisogno del contrario, di una consapevolezza della vita più profonda e meditata. Di una pietà, nelle nostre giornate, che ci manca. Di una preghiera che poi s’impone quando noi stessi, o le persone che amiamo, sono provate dalla sofferenza. Continua

Venti anni (oggi) dalla morte di don Luigi Giussani. Ne colsero lo straordinario carisma uomini come Augusto Del Noce, Giovanni Testori e Hans Urs von Balthasar, ma in particolare Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger che ne valorizzarono l’opera per la Chiesa (adesso è in corso il processo di beatificazione).

In passato qualche sociologo studiò l’impatto culturale, sociale e politico della sua azione. Ma in questi vent’anni di sonnambulismo conformista, dei media e della cultura, quasi nessuno ha analizzato e compreso l’influenza che egli ha avuto nella storia italiana del secondo Novecento. La Chiesa invece l’ha capita. Continua

                                                                                 “Perciò egli sarà in pace, per quanto gli è possibile, con ogni uomo  nella pace degli uomini, che è l’ordinata concordia… Anzitutto quindi l’uomo deve avere cura dei suoi… Al riguardo l’Apostolo dice: ‘Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato al fede ed è peggio di un infedele’ (cfr. 1 Tm. 5, 8)”.

S. Agostino, La Città di Dio [XIX, 14]

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“Dovete essere patrioti, amare la vostra Patria e proteggerla”. Chi ha pronunciato questa esortazione così controcorrente, nei giorni scorsi, rivolgendosi ad alcuni giovani? Qualche leader politico di quelli che vengono sprezzantemente definiti “sovranisti”? No, Papa Francesco. Ma è passata inosservata. Continua

Non bastava aver fatto parlare di Roma per i cinghiali, le buche, i cantieri infiniti e la monnezza. Ci mancava la surreale polemica fra il sindaco Gualtieri e Tony Effe sul Concerto di capodanno proprio mentre Roma è sotto i riflettori del mondo per l’inizio del Giubileo.

Ci vorrebbe rispetto non solo per la sua grande storia passata, ma anche per l’Anno Santo che inizia il 24 dicembre. Roma sarà al centro del mondo cristiano, di un “impero” spirituale ancora più vasto di quello antico, sia nel tempo che nello spazio: l’impero della Misericordia divina. Lo è da duemila anni e per sempre. Continua

Dovunque macerie, tutto grida salvezza. L’umanità ha un gran bisogno della compassione divina. Nasce così la nuova enciclica di papa Francesco, Dilexit nos, che è stata pubblicata ieri ed è dedicata al Sacro Cuore di Gesù. È bellissima perfino sul piano letterario: commuove e fa riflettere.

Il Pontefice spiega che per “Cuore” si intende tutta la persona di Cristo. Ne coglie i battiti, i sussulti e le emozioni negli episodi evangelici: quando Gesù parla con la Samaritana o quando “vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite” o quando perdona l’adultera o pranza con i peccatori e non si scandalizza di loro, quando si commuove per la madre che piange suo figlio a Naim e glielo risuscita o quando “al cieco sulla strada dice con affetto: ‘Che cosa vuoi che io faccia per te?’ (Mc 10,51). Cristo mostra che Dio è vicinanza, compassione e tenerezza”. Continua