Questa è la mia riflessione – pubblicata su “Libero” – sul “caso Carron”, una pagina che CL deve lasciarsi alle spalle per tornare finalmente a Giussani e riprendere il cammino interrotto alcuni anni fa. Cammino che può essere ripreso solo – come ripete la Santa Sede – rendendosi conto degli errori che sono stati fatti e con un rinnovamento di persone che non può riguardare il solo Carron. Davide Prosperi, incaricato dalla Chiesa di guidare il Movimento di CL verso questa rinascita, merita la fiducia, l’amicizia e l’aiuto di tutti.

 

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Dal Meeting di Rimini sono passati quest’anno il presidente della Cei, molti ministri dell’attuale governo, i due vicepremier e addirittura il presidente della Repubblica. Continua

L’apparente inattualità del Meeting di Rimini di quest’anno sull’“amicizia” ci libera dalla dittatura del presente, che è l’albero che non fa vedere la foresta, la soffocante attualità senza un passato e senza un futuro. E ci libera pure dall’ipnosi del negativo, del male, delle paure, del catastrofismo, delle demonizzazioni che ormai occupano tutta la scena pubblica. Continua

Giovanni XXIII – come sanno gli esperti – non era un “progressista”, ma un conservatore: ammirava Pio IX e voleva stare “nel solco luminoso tracciato da Pio XII” (parole sue). I tradizionalisti non riescono a spiegare perché fu proprio lui a volere il Concilio Vaticano II (desiderava parlare al cuore degli uomini come buon pastore).

IL GESTO DI CONGAR

Il professor Roberto De Mattei, valente storico della Chiesa e tradizionalista, ritiene – in sintesi – che la catastrofe della Chiesa attuale derivi proprio dal Concilio (di cui ha scritto una storia). Continua

La segreteria Schlein provoca molti mal di pancia nel Pd. Non solo per il “caso De Luca”. Soprattutto i cattolici e i moderati sono in crisi. Dopo l’uscita dal partito di personalità come Beppe Fioroni, Andrea Marcucci, Enrico Borghi, Caterina Chinnici e Carlo Cottarelli, pure la corrente “Base riformista” manifesta il suo malumore per lo spostamento a sinistra (“ci ritroviamo il Papa alleato della Meloni”).

In effetti venerdì è scoppiato un caso politico. Ed è finito un malinteso. Nel 2018 perfino Massimo D’Alema dichiarava: “In questo momento il principale leader della sinistra è il Papa”. Oggi la Sinistra è ko. Continua

Fin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, papa Francesco ha cercato in tutti i modi far tacere le armi e scongiurare l’esplodere un terzo conflitto mondiale. In questi giorni è in corso una missione della Santa Sede e ieri il presidente ucraino Zelensky ha incontrato il Papa a Roma. Hanno parlato di iniziative umanitarie che forse sono un passo verso la pace.

Ma, al di là degli aspetti diplomatici e geopolitici, nell’evento di ieri c’è un dettaglio che incuriosisce: la data. Lo ha sottolineato il Papa stesso, prima di incontrare Zelensky, con questo tweet: “La Madonna di Fatima, Madre di Gesù e nostra, ci aiuti a costruire vie di incontro e sentieri di dialogo verso la pace, e ci dia il coraggio di intraprenderli senza indugio. Preghiamo insieme”. Continua

Pochi giorni prima di questa Pasqua è stato ripubblicato un singolare scritto di Marco Pannella che tutti ricordiamo come il focoso leader radicale, protagonista di mille battaglie laiche e anticlericali.

Valter Vecellio, direttore di “Proposta Radicale”, ha mandato ad “Avvenire” la lettera che Pannella, già malato e sofferente, inviò, “il 22 aprile (poco meno di un mese prima di morire, il 19 maggio)” a papa Francesco. “Forse” nota Vecellio “si tratta del suo ultimo scritto”.

La lettera è questa: Continua

“Un cristiano su sette subisce oggi persecuzioni”, ha dichiarato il nunzio apostolico monsignor Fortunatus Nwachukwu, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, alla 52ª Sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

L’arcivescovo ha ricordato le parole del Papa: “La pace richiede anche il riconoscimento universale della libertà religiosa. È preoccupante che le persone vengano perseguitate solo perché professano pubblicamente la loro fede. In molti Paesi la libertà religiosa è limitata. Circa un terzo della popolazione mondiale vive in queste condizioni”. Continua

La guerra in Ucraina ha irreversibilmente cambiato la situazione geopolitica del mondo e ha avuto un effetto dirompente anche sulla Chiesa. Nel decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, dopo un anno di conflitto, dobbiamo constatare l’impressionante solitudine del Pontefice. Continua

Si ritiene che in Italia ci siano circa 95 mila chiese, di cui almeno 85 mila sarebbero beni culturali. Non sono soltanto luoghi di culto, ma anche scrigni di bellezza, di spiritualità e di memoria, che raccontano secoli di vita delle comunità delle nostre città e dei nostri paesi. Sono di proprietà della Chiesa, ma anche dello Stato, degli enti locali e di privati cittadini. Continua