Oggi non si crede più in Dio, però si crede ciecamente a Greta Thunberg. Perfino papa Bergoglio, poche settimane fa, ha rilasciato un’intervista di due pagine alla “Stampa” in cui Dio non veniva mai nominato (neanche Gesù Cristo), ma in compenso il pontefice nominava ed esaltava Greta.
La chiesa bergogliana sta addirittura varando l’elenco dei peccati ecologici. Si dovrà ammettere davanti al confessore di aver bevuto un’aranciata con la cannuccia di plastica e averla dissennatamente gettata nella spazzatura, come se avessimo bestemmiato.
Infatti, fra i nuovi dogmi della fede ecologista, c’è la demonizzazione della plastica. Non si crede più nell’esistenza del diavolo: il suo posto è stato preso dalla plastica, dalla CO2 e via demonizzando.
Un’escatologia laica ha trasformato la plastica nel male metafisico ed esige da noi che la mettiamo al bando come il peccato più orrendo, minacciando – in caso contrario – un inferno di plastica, dove tutto è soffocato dall’odioso materiale (che subito il governo ha pensato di tassare). Continua