Con i venti di guerra che soffiano sul mondo ci mancava l’aurora boreale di domenica notte, fenomeno rarissimo alle nostre latitudini, per evocare le profezie di Fatima.

Un sito cattolico ha subito ricordato che la Madonna, il 13 luglio 1917, preannunciò una guerra peggiore di quella allora in corso (la prima guerra mondiale) se l’umanità non si fosse convertita e disse che il nuovo conflitto sarebbe stato annunciato da “una notte illuminata da una luce sconosciuta”. Continua

Il Papa, a Malta, torna sul conflitto in Ucraina e sottolinea che, pur essendo scoppiato il 24 febbraio, “è stato alimentato negli anni. Sì la guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commerci di armi”.

Per questo Francesco oggi esorta a non preparare altre guerre e chiede che “gli ingenti fondi che continuano a essere destinati agli armamenti siano convertiti allo sviluppo, alla salute e alla nutrizione”.

Non di armi, ma “di compassione e cura abbiamo bisogno, non di visioni ideologiche e di populismi che si nutrono di parole di odio e non hanno a cuore la vita concreta del popolo, della gente comune”.

Il timore del Pontefice, in queste settimane, è il protrarsi e l’allargamento della guerra Russia/Ucraina, che può diventare un conflitto mondiale e può portare pure all’uso di armi atomiche (come è stato prospettato dai leader russi e americani).

Perciò il 25 marzo il Papa ha voluto fare la solenne Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria con questa implorazione: Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare”. Continua

Ci sono molte drammatiche analogie fra i giorni che stiamo vivendo e quelli che precedettero la Prima guerra mondiale, da cui scaturirono i totalitarismi del Novecento e la Seconda guerra mondiale, con i fantasmi che ancora oggi agitano il mondo.

Anche cento anni fa si poteva intuire quale abisso stava per spalancarsi. Il 29 luglio 1914, Winston Churchill scriveva a sua moglie: “Ogni cosa tende alla catastrofe e al collasso (come se) un’ondata di follia avesse colpito la mente del mondo cristiano”.

E il ministro degli esteri inglese, Edward Grey, il 3 agosto 1914, mentre si stava decidendo l’entrata in guerra, affermò: “Le luci si stanno spegnendo in tutta l’Europa. Dubito che le vedremo accendersi di nuovo nel corso della nostra vita”.

Fu una carneficina. Il papa Benedetto XV continuò a implorare la fine dell’“inutile strage”. Ma nessuno lo ascoltò. Come oggi i potenti non ascoltano l’identico grido di papa Francesco, anche se rischiamo una terza guerra mondiale e l’apocalisse nucleare. Continua

Nel 2017 siamo a 500 anni dello scisma protestante (che segna la fine dell’unità spirituale dell’Europa) e a 100 anni delle apparizioni di Fatima, il più grande evento profetico della storia della Chiesa.

Lutero è all’origine di quel soggettivismo da cui – come insegna Jacques Maritain – sono nate poi le filosofie e le ideologie che abbiamo sperimentato nei tempi moderni.

Invece le apparizioni di Fatima – dove la Madonna preannuncia la rivoluzione bolscevica in Russia, le persecuzioni comuniste e la seconda guerra mondiale – misero in guardia proprio dalle conseguenze apocalittiche di quelle ideologie contro Dio.

C’è dunque un misterioso antagonismo fra i due eventi. In questi giorni si ricordano le loro date fondamentali: il 31 ottobre è il giorno di Lutero, mentre – all’inverso – il 13 ottobre è il giorno di Maria. Continua

Papa Francesco fa culminare l’ “Anno della fede” indetto dal suo predecessore con la veglia di preghiera mariana di ieri e, oggi, in piazza San Pietro, con una cerimonia molto significativa: rinnoverà la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria ai piedi della statua della Madonna di Fatima, fatta arrivare direttamente dal santuario portoghese. Continua

E’ incredibile che i giornali abbiano “bucato” le due clamorose notizie che arrivano dal Portogallo. Una (drammatica) è implicita nelle parole del Papa: la profezia sul papa ucciso e il macello di cardinali e vescovi riguarda non il passato, ma il nostro futuro prossimo (ne parlerò dopo). Continua