Papa Francesco fa culminare l’ “Anno della fede” indetto dal suo predecessore con la veglia di preghiera mariana di ieri e, oggi, in piazza San Pietro, con una cerimonia molto significativa: rinnoverà la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria ai piedi della statua della Madonna di Fatima, fatta arrivare direttamente dal santuario portoghese.

Potrebbe sembrare una questione che interessa solo i “devoti”. Ma in realtà non è solo una preghiera (non è nemmeno una sorta di rito magico).

Casomai è un grande esorcismo sul mondo e sull’umanità del nostro tempo.

Per la sua natura e le sue conseguenze è un avvenimento assai significativo anche per i laici. Cercherò di spiegarne i motivi.

 

LE PROFEZIE

 

Anzitutto quelle di Fatima sono, fra le apparizioni, le più profetiche in riferimento alla storia umana. O le più “politiche”, per usare il gergo sciocco dei giornali.

Infatti furono fortemente avversate – fin dall’inizio – dal sistema mediatico e dalle forze marxiste perché ritenute “rozzamente anticomuniste”.

E’ vero che furono una grandiosa e veritiera profezia sul comunismo e sul XX secolo dei totalitarismi e dei genocidi, ma di rozzo non ci fu proprio nulla (se non la reazione dei “mangiapreti”).

Avvennero fra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917, durante la prima guerra mondiale.

La Madonna apparve il 13 di ogni mese: il 13 luglio fece vedere ai tre pastorelli l’inferno, lamentando che molti uomini finissero in quell’orrore (così mostrava qual era l’esito tragico di una modernità che aveva deciso di fare a meno di Dio).

Per scongiurare questa perdizione di massa chiese che l’umanità tornasse a Dio attraverso la devozione al suo Cuore Immacolato.

La Madonna volle dunque mostrare l’enorme potere della preghiera, superiore a quello di eserciti, governi e potenze mondane, chiedendo ai tre bambini di pregare e offrire i loro sacrifici per la fine della guerra (e la guerra finì di lì a poco, come aveva predetto).

Ma la Madre di Dio avvertì pure che stava per prepararsi qualcosa di peggio: l’avvento del comunismo in Russia, cosa che si verificò puntualmente tre mesi dopo, con la “Rivoluzione d’ottobre”.

Predisse quindi la diffusione nel mondo di quella peste atea e totalitaria, lo scatenarsi di persecuzioni, orrori e genocidi specie per l’esplosione di un secondo (e peggiore) conflitto mondiale.

Per ottenere “la conversione della Russia” e scongiurare tutto questo la Vergine chiese alcune cose che non le vennero concesse. Così quell’orrore si compì esattamente come lei aveva profetizzato.

 

IL TERZO SEGRETO

 

Durante la seconda guerra, suor Lucia, l’unica dei pastorelli rimasta in vita, su indicazione della Madonna, mise nero su bianco anche la terza parte di quel messaggio profetico del 13 luglio 1917 e lo consegnò al vescovo di Leiria-Fatima facendogli promettere – come voleva la Vergine – che sarebbe stato pubblicato nel 1960.

Era il famoso e misterioso “terzo segreto di Fatima”, che alimenterà suggestioni apocalittiche per decenni. Perché Pio XII e il cardinale Ottaviani lo fecero portare a Roma e, nel 1960, Angelo Roncalli, divenuto papa col nome di Giovanni XXIII, decise di non renderlo noto essendo incerto sulla sua origine soprannaturale.

In realtà si capì che non fu reso noto perché conteneva la profezia di cose spaventose o per la sorte dell’umanità (per esempio guerre atomiche) o per il futuro della Chiesa (una situazione di crisi e smarrimento apocalittici).

Paolo VI decise anch’egli di non renderlo noto. Mentre Giovanni Paolo II, che lo ritenne certamente proveniente dalla Madonna, lo fece pubblicare nell’anno santo del 2000.

E’ la celebre visione del “vescovo vestito di bianco” che, in una città devastata, si china su un mare di vittime e, infine, salendo un monte con una croce, va incontro a un feroce martirio, insieme a tanti altri ecclesiastici e semplici fedeli.

Fu suggerito che quel martirio potesse riferirsi all’attentato a papa Wojtyla, avvenuto proprio il 13 maggio 1981, ricorrenza della prima apparizione di Fatima (Giovanni Paolo II andò personalmente in pellegrinaggio al santuario per ringraziare la Madonna di averlo salvato).

Tuttavia se è vero che la salvezza del papa fu effettivamente inspiegabile e miracolosa, è anche vero che quella visione in cui un “vescovo vestito di bianco” e una quantità di altri cristiani morivano, non sembrava avere nulla a che fare con l’attentato dell’81.

 

L’ULTIMO MISTERO

 

Del resto era noto che, insieme alla descrizione della visione, doveva esserci il testo delle parole della Madonna che spiegavano quelle immagini.

Molte cose inducevano a pensare che in quell’anno 2000 fosse stata rivelata solo una parte del “terzo segreto”, ma non quella più “esplosiva”, che presumibilmente conteneva le parole di Maria e che aveva scioccato Giovanni XXIII (il quale decise di segretare tutto).

L’iter stesso che aveva portato alla pubblicazione del 2000, che aveva visto fra i protagonisti l’allora monsignor Bertone, appariva pieno di contraddizioni.

Lo stesso Bertone – divenuto nel frattempo cardinale e Segretario di Stato – si fece in quattro, con un libro e vari interventi, per proclamare che tutto era stato rivelato, che tutta la profezia contenuta in quel segreto si era avverata nel XX secolo e che questa era l’interpretazione ufficiale della Chiesa.

Ma era stato proprio il suo superiore, il cardinale Ratzinger, a precisare che non c’era nessuna interpretazione ufficiale della Chiesa e poi – da papa – fu sempre lui, Benedetto XVI, a smentirlo clamorosamente con un improvviso pellegrinaggio a Fatima nel maggio 2010, durante il quale – tra l’altro – dichiarò che si illudeva chi credeva che la profezia di Fatima si riferisse solo a cose del passato, perché essa ha invece attinenza con il presente e con il futuro.

 

RIGUARDA NOI

 

Quel pellegrinaggio e quelle sue parole erano anche il segno che papa Ratzinger, per qualche ignoto motivo, era tornato a meditare profondamente su quella profezia.

Ed è per questo che nel gennaio di quest’anno, alla vigilia delle sue dimissioni, ha deciso che l’ “Anno della fede” doveva essere coronato dalla consacrazione del mondo ai piedi della Madonna di Fatima.

Papa Francesco, eletto a marzo, ha confermato questa decisione del predecessore e, anzi, il 13 maggio scorso, ha chiesto che i vescovi portoghesi, riuniti nel Santuario, consacrassero il suo stesso pontificato alla Madonna di Fatima.

E’ sempre misterioso il legame esistente fra la preghiera e gli eventi che accadono. Ma un atto forte come la consacrazione del mondo fatta dal papa, in unione con tutta la Chiesa, ha una tale forza mistica che, con uno sguardo attento ed evangelico, è possibile coglierne le poderose conseguenze storiche.

E’ accaduto così sia per la consacrazione del mondo che fece Pio XII nel 1942, sia per quella di Giovanni Paolo II del 25 marzo 1984.

Non bisogna infatti dimenticare che Colei che ha chiesto tale consacrazione, essendo stata pubblicamente sfidata dalle autorità e dalla stampa laicista portoghese del tempo, fin dal 13 maggio 1917, a dare un segno visibile a tutti della sua presenza, promise che lo avrebbe dato e, nell’ultima apparizione, quella del 13 ottobre 1917 (di cui oggi ricorre l’anniversario), ben 70 mila persone accorse a Fatima poterono vedere quel segno, constatando il potere di quella Regina.

Erano presenti infatti giornalisti della stampa laica, intellettuali scettici, autorità, tutti convinti che sarebbero stati sbugiardati i tre pastorelli.

Invece assisterono a un evento che li riempì di terrore, perché – come riportarono le cronache dei giornali del 14 ottobre 1917 – il sole cominciò a vorticare paurosamente e si fece di mille colori mentre sembrava che dovesse precipitare sulla terra. Il fenomeno fu visto anche dalle zone vicine a Fatima ed è un evento certo e documentato.

Quel giorno i potenti di questo mondo si trovarono di fronte a un potere infinitamente più forte del loro. Il potere di chi “abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili”.

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 13 ottobre 2013

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