Per il filosofo francese Michel Onfray (La Stampa 31/7) Macron ha fatto della cerimonia di apertura delle olimpiadi “un grande specchio narcisistico che ha esibito in mondovisione con i miliardi del contribuente prelevati dalle casse di un Paese in fallimento… una baracconata vanagloriosa del sistema… una parata oscena e sprezzante”. Continua
“La nostra Patria è la nostra fede, la nostra terra, il nostro re. Ma la loro patria, che cos’è? Lo capite voi?”
“E’ il ritorno dei morti viventi”, mi dice un avvilito e impietoso militante del PD. L’uragano renziano – prima vincente, poi schiantato e vinto – se n’è andato e infine sulla spiaggia ha lasciato un deposito di detriti, relitti e rottami risucchiati dai fondali del tempo: è la “nuova vecchissima” segreteria del PD allestita dallo spaurito Maurizio Martin pescatore, appena eletto segretario.
Naufraghi disperati, verbosi perdenti di tutte le guerre, luogocomunisti che – in attesa di riciclare pure D’Alema e Bersani – hanno come unica prospettiva quella di stare a mendicare sull’uscio del M5S e implorare, col cappello in mano, di scaricare la Lega ed essere riammessi nel palazzo del potere fuori del quale non sanno vivere. Continua