I “no global” ora hanno un leader planetario: papa Bergoglio. Però non si definiscono più “no-global”, ma “alter-mondialisti” perché vogliono la globalizzazione, ma “in una forma diversa”.

Lo ha spiegato ieri, in un’intervista, Vittorio Agnoletto – portavoce della contestazione contro il G8 di Genova del 2001 – indicando appunto in papa Francesco il loro “punto di riferimento etico e morale”.

Soprattutto adesso che – dice Agnoletto – “la sinistra politica si è dissolta” e sulla scena mondiale ha fatto irruzione il Kattivo: Trump.

Cinque giorni fa” racconta ancora Agnoletto “il Papa ha convocato in Vaticano un incontro con 180 personalità, leader o protagonisti dei movimenti sociali. C’ero anch’io. Abbiamo lavorato, al di là del credo religioso dei singoli, su tre temi proposti personalmente da lui: lavoro, casa e terra. A questi si è aggiunta una riflessione comune sulla democrazia partecipativa e sulle migrazioni. Alla fine, davanti a più di tremila persone in sala Paolo VI, il Papa ha parlato e ha riproposto i contenuti del nostro movimento. Ma ci ha anche detto che dobbiamo fare un salto nella politica, perché dobbiamo cambiare un sistema fondato sulle ingiustizie”.

Più che un papa è davvero il loro leader politico. Infatti Agnoletto spiega: “Sul piano politico oggi è una partita a tre: gli alter-mondialisti, vicini a Francesco. In mezzo c’è l’establishment. Poi ci sono le destre nazionaliste e razziste, che sono cresciute dove abbiamo perso noi”. Continua

Scriveva Charles Péguy, grande convertito, che i veri eroi del nostro tempo non sono i rivoluzionari, le star, i capipopolo, i tribuni mediatici o i condottieri, ma sono le madri e i padri di famiglia.

E in Italia lo si vede in queste ore. E’ un popolo di padri, di madri e di figli, un popolo inerme e gioioso, che – facendo mille sacrifici (perché qui non ci sono i potenti sindacati a pagare i biglietti) – va a Roma a proprie spese contro il Ddl Cirinnà.

Va a Roma per ricordare che c’è una sola “famiglia” ed è “la società naturale fondata sul matrimonio”, cioè quella fra uomo e donna che è riconosciuta dalla Costituzione.

Ma anche per difendere la dignità delle donne dalla pratica dell’”utero in affitto” e per ricordare a tutti i diritti dei bambini che vengono prima di ogni altra cosa.

Non era mai accaduto che un’iniziativa di massa, come si annuncia essere il Family day di domani, partisse completamente dal basso, dalle famiglie, per riempire la “location” più grande d’Italia: il Circo Massimo di Roma. Senza nessuna organizzazione, senza nessun leader politico o sindacale. Continua

Il processo iniziato in Vaticano contro i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, a quanto pare, lascia indifferenti i (solitamente fervorosi) paladini della libertà di stampa, i cantori dello stato di diritto e soprattutto i tanti vati della laicità.

Intellettuali, giornalisti e politici appaiono perlopiù distratti e muti: niente obiezioni, tanto meno appelli e proteste. Evidentemente trovano che sia tutto normale. Ma siamo proprio sicuri che lo sia?

Nei confronti di Nuzzi e Fittipaldi ognuno può nutrire simpatia o antipatia, ciascuno può avere il giudizio che crede sui loro libri relativi alle finanze vaticane. Ma è davvero normale che due giornalisti italiani vengano processati, in uno Stato straniero (qual è il Vaticano), per aver fatto, in Italia, il loro lavoro, in osservanza alle leggi italiane? Continua

Sebbene culturalmente lontano dal giornale di Ezio Mauro, voglio esprimere la mia solidarietà a “Repubblica” e al suo vaticanista Marco Ansaldo, escluso, per punizione (ma senza nessuna colpa personale), dall’aereo papale per il prossimo viaggio a Cuba e negli Usa, in base a una sconcertante decisione pontificia.

Sono stupito che nessun giornale e nessun rappresentante della categoria abbia profferito parola. Mi chiedo anche perché Eugenio Scalfari, fondatore di “Repubblica” e ostentatamente amico fraterno del papa argentino, non dice quello che pensa di questa punitiva estromissione di “Repubblica” da parte di Bergoglio. Continua

LA FOTO RIPRODUCE IL TITOLO DELLA “REPUBBLICA” (UNO DEI GIORNALI PIU’ ANTICATTOLICI) ALL’ENTUSIASTICO EDITORIALE CHE EUGENIO SCALFARI OGGI HA DEDICATO AL SUO BENIAMINO, PAPA BERGOGLIO: “Francesco, papa profeta che incontra la modernita’”

 

“Un Papa che oggi non subisse critiche fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo. Paolo VI ha resistito alla telecrazia e alla demoscopia, le due potenze dittatoriali del presente. Ha potuto farlo perché non prendeva come parametro il successo e l’approvazione, bensì la coscienza, che si misura sulla verità, sulla fede“.

Joseph Ratzinger (alla morte di Paolo VI)

 

“Giovanni Paolo II non chiedeva applausi, né si è mai guardato intorno preoccupato di come le sue decisioni sarebbero state accolte. Egli ha agito a partire dalla sua fede e dalle sue convinzioni, ed era pronto anche a subire colpi. Il coraggio della verità è ai miei occhi un criterio di primo ordine della santità. Solo a partire dal suo rapporto con Dio è possibile capire anche il suo indefesso impegno pastorale. Si è dato con una radicalità che non può essere spiegata altrimenti”.

Joseph Ratzinger su Giovanni Paolo II

 

“Nostro Signore disse che alla fine dei tempi quando Satana sarà assiso sul suo trono (Ap 2,13), apparirà tanto simile a Lui sì da ingannare, se fosse possibile anche gli eletti (Mt 24,24). Ma se Satana opera prodigi, se pone delicatamente le mani sul capo dei bimbi, se appare benigno e benevolo con il povero, come faremo a distinguerlo dal Cristo? Ebbene Satana non porterà le stigmate sulle mani o sui piedi o sul costato. Egli apparirà come sacerdote, ma non come vittima”

Arcivescovo Fulton Sheen

(è in corso il processo di beatificazione: il 28 giugno 2012 papa Benedetto XVI ne ha dichiarato le virtù eroiche attribuendogli così il titolo di Venerabile)

La frase è tratta da Il sacerdote non si appartiene, Torino 1963, pp. 25-26.

 

 

 

L’ha rifatto. E’ chiaro che Eugenio Scalfari ha una curiosità speciale (forse anche una certa inquietudine) per il nostro destino eterno.

Domenica scorsa, 15 marzo, nel suo editoriale su Repubblica, il “fondatore” ha di nuovo attribuito a papa Francesco, di cui è amico, confidente e intervistatore, delle tesi imbarazzanti e a dir poco esplosive.

Ecco cosa scrive Scalfari: Continua

GESÙ INSEGNA:
«Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridor di denti» (Mt. 13, 41-42). 

«Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridor di denti»(Mt. 13,49-50).

«…E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna» (Mt. 25,45-46).
«Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per gli angeli suoi» (Mt.25,41).

Continua

NON C’È PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE (LO DICO A CHI SI OSTINA A NEGARE L’EVIDENZA)

E’ umiliante dover rispondere a chi mente sapendo di mentire. Ma a beneficio dei miei lettori torno a ripetere che le interviste di papa Bergoglio a Scalfari, in particolare quella del 1° ottobre 2013, contenente le frasi che sappiamo (“non esiste un Dio cattolico” e le altre sui predecessori “narcisi” che si facevano “lusingare” da “cortigiani”, sul Bene e sul Male come opinioni soggettive ec) non sono mai state smentite – in questi contenuti – da papa Bergoglio e dal Vaticano.
Anzi sono state ripubblicate per intero sull’Osservatore romano e addirittura sono appena state integralmente ripubblicate dallo stesso papa argentino in un libro a propria firma uscito dalla Libreria editrice vaticana. Continua

La condanna di papa Francesco sulle stragi terroristiche di Parigi è stata dura e accorata.

Tuttavia la mancanza di ogni riferimento all’islamismo, cioè all’ideologia omicida che muove i terroristi, la depotenzia: è una reticenza ormai costante in Bergoglio che lo rende di fatto “perdente” nel dialogo con l’Islam. Continua