TAFAZZI

Andrea Camilleri per Micromega ha scritto un racconto, bruttino, ma rivelatore. Parla di un “malandato barcone” che, comandato da Roman il Prode, andava verso il “naufragio annunciato” perché “aveva imbarcato un equipaggio eccessivo, più di cento fra ufficiali, sottufficiali e marinai” (l’allusione è alla moltiplicazione di poltrone ministeriali).
“Inoltre l’equipagio era troppo eterogeneo”, aggiunge lo scrittore, “c’erano alcuni teodem (popolazione nota per il fanatismo religioso), molti sempercoglion (popolazione famosa per la stupidità), qualche approfitt (popolazione celebre per ricavare il suo tormaconto da ogni situazione), numerosi lassafà (popolazione costituita da varie tribù ognuna delle quali pensava solo a se stessa) e perfino alcuni discendenti dei famosi tagliatori di teste del Borneo. Per di più Roman il Prode non aveva il polso necessario a mantenere l’indispensabile, ferrea disciplina”.
Il racconto continua ancora più pesantemente. Il tutto è stato pubblicato in prima pagina dall’Unità (3/11). Se lo dicono loro…. Continua

E’ stato detto che la chiave per capire la storia del Novecento è il petrolio (con i gas naturali come il metano).
Sotto mille insegne o pretesti è l’oro nero (la sua geopolitica) che ha mosso eserciti e rivoluzioni, condizionato e plasmato il sistema economico e politico mondiale.
E pure il nostro modo di vita globale. Anche le sorti dell’ecosistema e il futuro del pianeta dipendono dal petrolio.
L’esplosivo problema islamico sarebbe poca cosa senza il petrolio. Del resto le guerre in corso o in incubazione sono tutte nelle aree del petrolio.

Il prezzo oggi alle stelle dell’oro nero è una spada di Damocle sull’economia mondiale. Mentre l’energia nucleare (unica valida alternativa) continua ad avere il problema della scorie radioattive.
Come sottrarsi a questa tenaglia? Talora nella storia umana sono state delle scoperte scientifiche a dare la svolta imprevista e a far uscire l’umanità da certi vicoli ciechi. Continua

CAGATA?
Secondo il Corriere.it (26/10) Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, avrebbe espresso questo autorevole parere sull’allarme relativo alla conservazione dell’Ultima Cena di Leonardo, che si trova nel Cenacolo di Santa Maria delle Grazie: “Quella cagata di affresco non lo si può danneggiare più di così, è già un fantasma”. Il “Corriere” sottolinea che l’assessore “usa proprio queste parole per definire uno dei principali richiami artistici di Milano”. Ma è possibile? Quella parola comincia con “ca” come “capolavoro”. Avrà detto capolavoro. Infatti chi ha mai visto Sgarbi sopra le righe? Appare sempre così posato, coi suoi modi urbani, con quel suo temperamento timido e riservato, sempre in silente nascondimento. Continua

Se Gesù tornasse e fosse visto anche oggi mentre cammina sulle acque, certi giornali l’indomani titolerebbero: “Clamoroso. Gesù di Nazareth non sa nemmeno nuotare”. Come certi dotti che, avendo Gesù guarito un paralitico, lo accusarono di aver compiuto il miracolo di sabato, giorno festivo. Finisce nel ridicolo il pregiudizio che nega l’evidenza. Un tempo lo usavano contro Gesù, poi contro i santi, come padre Pio.

Ho appena consegnato alla Rizzoli (e sarà in libreria il 14 novembre prossimo) il mio libro su questo grande santo e su alcune cose sconvolgenti che ha compiuto e – avendo consultato decine di volumi, compresi quelli della causa di beatificazione – ho fatto una indigestione
di fango. E’ impressionante la varietà di accuse, insinuazioni e calunnie che per mezzo secolo gli sono state rovesciate addosso. Spesso da parte ecclesiastica. Le “virtù eroiche” che la Chiesa ha infine riconosciuto a padre Pio, dichiarandolo – per volontà di Giovanni Paolo II – “beato” nel 1999 e “santo” nel 2002, si riferiscono anche all’umiltà evangelica con cui ha sopportato in silenzio tanto fango: “beati sarete voi” avvertì Gesù stesso “quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5, 11). Continua

DISTRAZIONI Il 15 ottobre l’Unità dedica una pagina all’anniversario della Rivoluzione d’ottobre: “1917, cronaca del giorno in cui nacque il Novecento”. Ma – nota maliziosamente Gianni Gennari sull’Avvenire – “in 350 righe fervide di memorie, Stalin è nominato solo una volta, alla fine e di sfuggita! Che dire?”. Si può ricordare l’Unità del 6 marzo 1953 che titolava a tutta pagina: “Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell’umanità”. Non c’è gratitudine a questo mondo per un così stupendo benefattore e filantropo. Prima gli si promette “gloria eterna”, poi lo si dimentica come un Togliatti qualsiasi. Continua

DISTRAZIONI
Il 15 ottobre l’Unità dedica una pagina all’anniversario della Rivoluzione d’ottobre: “1917, cronaca del giorno in cui nacque il Novecento”. Ma – nota maliziosamente Gianni Gennari sull’Avvenire – “in 350 righe fervide di memorie, Stalin è nominato solo una volta, alla fine e di sfuggita! Che dire?”. Si può ricordare l’Unità del 6 marzo 1953 che titolava a tutta pagina: “Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell’umanità”. Non c’è gratitudine a questo mondo per un così stupendo benefattore e filantropo. Prima gli si promette “gloria eterna”, poi lo si dimentica come un Togliatti qualsiasi. Continua

…Ma potete star certi che in occasione della beatificazione di domenica prossima la Chiesa finirà di nuovo sul banco degli accusati… Continua

Giovedi 11 ottobre Michele Santoro fa appello a Prodi e D’Alema per il ritorno di Daniele Luttazzi sugli schermi Rai e lunedi 15 l’Unità stronca il comico.
Adele Cambria, firma storica del femminismo, evoca uno spettacolo luttazziano dei tardi anni ’70 che “già allora” le parve “fallocratico” in quanto “il discorso ossessivo sul pompino non lo si trovava rivoluzionario e nemmeno politico”.
Oggi la Cambria è tornata a vedere lo spettacolo “Barracuda 2007” e la bocciatura di Luttazzi è doppia.
Per le “avventate” battute sulla politica (“A Roma quest’estate ha fatto talmente caldo che si sono sciolti i Ds”), ma soprattutto perché da lì “il discorso precipita nel ginecologico, né manca di citazioni anali”. E perché poi “il comico impugna decisamente il celebrato pompino” e alla fine “non manca di deprecare le ‘resistenti’ ” . Resistere, resistere, resistere? Quando si dice la parabola di certe parole a Sinistra… Continua

BANDIERA ROTTA Nessuno è perfetto. André Glucksmann in una intervista ha dichiarato che con l’Urss il mondo era più sicuro: “La catastrofe più grande è stata la dissoluzione dell’Unione Sovietica” (1). Già sentita. All’intellettuale francese non farà piacere, ma Vladimir Putin nell’aprile 2005 aveva usato quasi le stesse parole: “La più grande catastrofe geopolitica del XX secolo”. E aveva suscitato un certo scandalo. Sta nascendo un nuovo revisionismo? Tutto sommato stava già dentro a una vecchia battuta di Altan: “Si stava meglio quando gli altri stavano peggio”. Continua