Giovedi 11 ottobre Michele Santoro fa appello a Prodi e D’Alema per il ritorno di Daniele Luttazzi sugli schermi Rai e lunedi 15 l’Unità stronca il comico.
Adele Cambria, firma storica del femminismo, evoca uno spettacolo luttazziano dei tardi anni ’70 che “già allora” le parve “fallocratico” in quanto “il discorso ossessivo sul pompino non lo si trovava rivoluzionario e nemmeno politico”.
Oggi la Cambria è tornata a vedere lo spettacolo “Barracuda 2007” e la bocciatura di Luttazzi è doppia.
Per le “avventate” battute sulla politica (“A Roma quest’estate ha fatto talmente caldo che si sono sciolti i Ds”), ma soprattutto perché da lì “il discorso precipita nel ginecologico, né manca di citazioni anali”. E perché poi “il comico impugna decisamente il celebrato pompino” e alla fine “non manca di deprecare le ‘resistenti’ ” . Resistere, resistere, resistere? Quando si dice la parabola di certe parole a Sinistra…
ODI-FREDDI Si apprende che Piergiorgio Odifreddi era candidato a Torino, alle primarie del Pd, nella lista “A sinistra per Veltroni”.
Il matematico ha dichiarato: “Ho raccolto con entusiasmo l’invito di Veltroni all’impegno di personalità provenienti dal mondo dell’Università, della scienza, della divulgazione e mi impegnerò personalmente affinché il Partito Democratico mantenga centrale il tema della laicità e del laicismo”.
In effetti ha appena pubblicato un libro intitolato “Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)”. Inizia con il capitolo “Cristiani e cretini” nel quale si spiega, finemente, che “essendo (il Cristianesimo) una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo”.
Il luminare aggiunge che questo spiega pure “la fortuna del Cristianesimo: perché, come insegna la statistica, metà della popolazione mondiale ha un’intelligenza inferiore alla media(na)”.
In conclusione: “il Cristianesimo è indegno della razionalità e dell’intelligenza dell’uomo”. Giorni fa Veltroni ha giustamente chiesto a Berlusconi di dissociarsi da certe espressioni di Bossi. Si può chiedere a lui di dissociarsi da queste simpatiche teorie di Odifreddi, candidato “A sinistra per Veltroni” ?
BOCCA E GRILLO? A proposito di giornalismo come coscienza critica del Palazzo e cane da guardia del potere, va segnalato un furibondo attacco di Giorgio Bocca alla classe di governo intitolato: “Difendo Prodi dagli avventurieri dell’antipolitica” (Il Venerdì, 12 ottobre).
Il noto editorialista ce l’ha con “un comico parolaio e voltagabbana” e lamenta che Romano Prodi sia “quotidianamente invitato a levarsi dai piedi”.
Profetizza: “Lo rimpiangeranno, se ne pentiranno, è stato un amministratore onesto e avveduto del bene pubblico, ha governato saggiamente le aziende di Stato, ha diretto saggiamente l’Unione Europea, ha una moglie esemplare, una famiglia che è l’esempio della meritocrazia e si è sobbarcato il governo del Paese”.
Questo grande leader “ogni giorno deve sorbirsi, e lo fa con infinita pazienza, gli insulti dei più malfamati cittadini della Repubblica”, “non sopportano neppure, questi antipolitici perversi, che vada in bicicletta, che passeggi, che indossi una tuta sportiva.
Lo odiano senza ragione. Se socchiude gli occhi dicono che dorme, se riflette prima di parlare dicono che è rimbecillito, se fa una donazione regolare ai figli lo accusano di ingiusto privilegio”.
Poi Bocca passa a Veltroni: “la sua colpa è di avere troppe virtù”, “è intelligente, onesto, uomo di lettere, oratore eccezionale…”. Fermiamoci qui con la lezione di giornalismo.

Fonte: © Libero – 16 ottobre 2007

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