Cacciari l’Anticristo? Ma no, semmai l’Antipatico per i suoi compagni di partito. A me è simpatico. Non sono certo io – come scriveva ieri il Foglio – ad avergli attribuito quel titolo. E’ lui che si è baloccato per anni con l’Anticristo, con il Katechon, con il Filius perditionis, con l’ “Angelo necessario” (che poi sembra il Maligno). Ed è poi Ratzinger ad aver citato anni fa – come vedremo – gli “anticristi” della Lettera di san Giovanni in riferimento agli “intellettuali”.
Forse l’ “Angelo necessario” a Cacciari potrebbe essere l’Angelo Scola, che il papa ha nominato Patriarca di Venezia. Potrebbe impartirgli qualche lezione di catechismo per evitargli eresie o cantonate come quella sulla “reincarnazione”. Ma chissà che non sia proprio per far dispetto al Patriarca di Venezia che qualcuno in Vaticano ha chiamato il sindaco di quella città a presentare il libro di Ratzinger su Gesù. Questo qualcuno si dice sia il Segretario di Stato cardinal Bertone che da quando si è insediato sembra in guerra contro tutti: dal predecessore a Ruini, da Bagnasco a Scola. Continua

“Cristo me attrae tutto, tanto è bello!”. Il grido di Jacopone da Todi riempie i secoli. Oggi è lo stesso. Libri, film, sceneggiati tv, copertine di settimanali, programmi d’informazione: basta parlare di Gesù di Nazareth e arrivano a milioni. D’altra parte lo aveva detto: “Attrarrò tutti a me!”. Ma chi è quest’uomo che ha tagliato in due la storia e seduce tutti i cuori, in ogni tempo? Qual è il suo mistero?

Attenti alle contraffazioni. Perfino un genio cristiano come Dostoevskij, che tentò di rappresentarlo nel Principe Miskyn dell’ “Idiota”, pur avendo dato forma a un personaggio bellissimo, si rese conto che era nulla in confronto al vero Gesù. Quel “ritratto” era solo la sua idea di Gesù, raccontava più i suoi personali sentimenti che il vero Gesù. Tanto che lo scrittore alla fine decise di farlo epilettico come era lui stesso. Se fu così per Dostoevskij, ancor più vero è per autori – come Olmi, o Augias, Pesce, Brown – che stanno ben al di sotto di Dostoevskij. Tutti raccontano le loro idee. Ma il vero Gesù è tutt’altro. Continua

Nei giorni scorsi Benedetto XVI è tornato ad auspicare il riconoscimento delle “radici cristiane” da parte di questa Europa laicista e ostile. Romano Prodi si è affrettato a dire che lui – da presidente della Commissione europea – fece di tutto per includere questa menzione nel testo della Costituzione. Continua

Caro presidente Casini, con la sincerità che si deve agli amici che si stimano devo dirti che la tua posizione sulla missione in Afghanistan mi sembra incomprensibile e nefasta (anche per te e il tuo partito).

Tu affermi che l’opposizione deve innanzitutto tener presente “l’interesse nazionale”. Ed hai ragione. Oggi l’interesse nazionale è liberare l’Italia da questo governo che – dice Antonio Martino – è certamente più dannoso per l’Italia dei Talebani. Del resto un governo fatto di ministri che passeggiano con un leader Hezbollah per le vie di Beirut, sottosegretari che telefonano amichevolmente al leader di Hamas e segretari Ds che riconosono politicamente i Talebani, come può partecipare davvero alla guerra al terrorismo? Solo una maggioranza diversa e seria potrà farlo e difendere il nostro interesse nazionale riguadagnandosi la stima degli alleati. Continua

L’inviato della Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, finalmente è libero. Ne siamo tutti felici, brindiamo. Ma adesso è venuto il momento di porre una domanda scomoda: perché per salvare la vita a lui lo Stato ha trattato e per salvare quella di Aldo Moro no? E’ giusto così? La domanda va posta in maniera speciale a Eugenio Scalfari (fondatore della Repubblica), a Ezio Mauro (l’attuale direttore), a Piero Fassino, segretario del partito erede del Pci e a Massimo D’Alema, attuale ministro degli Esteri.
Perché proprio a loro? Perché la Repubblica di Scalfari e il Pci di D’Alema e Fassino furono – a quel tempo – i paladini della “fermezza” e scomunicarono tutti coloro che timidamente si azzardarono a chiedere di trattare per salvare la vita di Moro. Continua

La disobbedienza pubblica al Papa del cardinal Martini non è solo triste e inquietante. E’ ormai anche uno scandalo per noi semplici fedeli cristiani. L’effetto di questo suo controcanto al Vicario di Cristo l’ho colto in una mail che ho ricevuto ieri da un mio contestatore cattoprogressista.
Dimenticando che contrapporsi al Papa in nome di una “Vera Chiesa” è un pessimo argomento (perché usato nei secoli scorsi da eretici e scismatici) costui mi scriveva: “Caro Socci, per fortuna esiste la Vera Chiesa che non la pensa come lei o Ratzinger e Ruini. Il cardinale Martini, espressione della parte migliore della Chiesa uscita sconfitta nel conclave dalla parte più retriva e conservatrice, rappresentata da Ratzinger e Ruini, scende in campo contro la deriva reazionaria vaticana …”. Continua

Non è detto che il riavvicinamento fra Casini e Berlusconi – che Libero per primo ha colto e segnalato – sia momentaneo e tattico, finalizzato alle amministrative.
Potrebbe essere addirittura un evento storico. Potrebbe segnare la svolta tanto attesa per il centrodestra e per il Paese. Perché? Cosa è accaduto di nuovo?

Le novità vere, quelle che cambiano davvero le cose, non vanno cercate nella cronaca delle dichiarazioni e delle tattiche partitiche, ma nella storia. E oggi, negli eventi accaduti in Italia e nel mondo negli ultimi sei mesi, si trovano le condizioni che spingono alla riemersione della Dc (della sua funzione storica, quale che sia il suo nome) con la galassia di partiti laici che hanno fatto prosperare l’Italia per 40 anni. Si può aprire una nuova stagione per il Paese. Continua

…e anche i preti e i vescovi devono scegliere: o seguono il Vicario di Cristo o seguono la “Rosy nel pugno”. Sulla Stampa di martedì 13 marzo, Marco Tosatti dà un’anticipazione della nuova Esortazione Apostolica “Sacramentum Caritatis, che il Papa dedica sull’eucarestia (oltretutto questo documento è sgorgato dal Sinodo mondiale dei vescovi). Continua