La condizione giovanile oggi è caratterizzata dalla paura delle scelte definitive, del “per sempre”. Si esita a impegnare la propria vita in una strada, si teme che sia un legarsi a qualcosa che esige sacrifici di tempo e di energie, che cancella altre possibilità, altre occasioni. In fondo una rinuncia alla libertà.

La caduta verticale del numero di matrimoni e il crollo demografico sono i segni di questa profonda insicurezza esistenziale ormai di massa. Non a caso proprio su questo verteva una delle tre domande che i giovani hanno posto al Papa nella veglia del Giubileo a Tor Vergata: “dove troviamo il coraggio per scegliere?” Continua

Per quanto i (neo, post o ex) comunisti nostrani, fischiettando, facciano finta di non conoscerlo, Vladimir Putin è (e rimane) un compagno, un comunista del Pcus fatto e finito, uscito dalla gelida fabbrica del Kgb. La riabilitazione dell’Urss in corso in Russia in questi anni (compresa quella di Stalin) lo dimostra platealmente. Come la felpa con la scritta CCCP esibita provocatoriamente dal ministro Lavrov in Alaska.

Cosa comporta il comunismo di Putin? Vuol dire che comprende soprattutto il linguaggio della forza, della supremazia militare e della violenza, perché è quello dalla storia sovietica, è il marxismo-leninismo. Perciò tende a considerare la mano tesa dell’avversario come un segno di debolezza. Continua

La notizia susciterà dei mal di pancia fra i cattocomunisti e nei salotti NoPax del progressismo mediatico. Ma come potranno far finta di nulla?

Ieri, all’indomani del primo incontro fra Putin e Trump sull’Ucraina, papa Leone XIV ha dato la sua importante benedizione al tentativo del presidente americano di tessere la tela di una trattativa che possa mettere fine alla sanguinosa guerra in Ucraina.

Ecco le sue parole chiare pronunciate all’Angelus: “Preghiamo perché vadano a buon fine gli sforzi per far cessare le guerre e promuovere la pace; affinché, nelle trattative, si ponga sempre al primo posto il bene comune dei popoli”. Continua

Tantissimi, a parole, invocano pace pace pace. Ma poi sono sempre pronti a distillare veleno, disprezzo e critiche contro l’unico leader mondiale che prova a lavorare davvero per la pacificazione: Donald Trump.

Rischiano di somigliare a certi personaggi della Bibbia: “La loro lingua è una freccia micidiale, essa non parla che in malafede; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie” (Ger 9:8); “parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore” (Salmo 28:3).

Nei giorni scorsi molti attaccavano Trump perché – a loro dire – incontrava Putin per accordarsi con lui, escludendo Zelensky e l’Unione europea. Non è andata così. Continua

C’è un luogo che in questi giorni tutti frequentiamo (non solo per l’aria condizionata a palla). È preso d’assalto sia da chi è in vacanza, sia da chi sta a casa: è il supermercato.

Senza nulla togliere ai piccoli e gloriosi negozi (che meritano di vivere) il supermercato è un fatto culturale, una sorta di museo dell’uomo occidentale. Si entra ed ecco un’immensa gamma di prodotti, per così dire, quattro-stagioni e cinque-continenti. Il mondo a portata di mano. Continua

L’unità politica dell’Italia è stata fatta nel XIX secolo dai Savoia (seppure in un modo discutibile: mediante conquista militare). L’unità nazionale, come coscienza di patria, è stata forgiata dallo stato risorgimentale tramite la scuola e le forze armate (la dolorosa esperienza delle guerre ha unito tutti). L’unità linguistica, com’è noto, è venuta dalla televisione. L’unità territorialedel Paese si deve al tessuto autostradale realizzato nel dopoguerra, con il miracolo economico: in particolare l’autostrada del sole.

Il ponte sullo stretto di Messina rappresenta oggi il compimento di questa unità, perché congiunge allo Stivale un’isola di cinque milioni di abitanti, proprio quella da cui partì l’impresa dei Mille di Garibaldi. Continua

Il Giubileo dei giovani celebrato da Leone XIV, con la limpidezza del suo magistero centrato su Cristo e sull’eternità, ha di colpo proiettato la Chiesa nel futuro, consegnando ormai al passato le vicende degli ultimi quindici anni.

Nella Chiesa si ha la sensazione di essere usciti da un tunnel di confusione e incertezza pastorale e magisteriale, cosicché (seppure con molte cose da ridefinire nel rapporto con il mondo) si comincia a riflettere sugli eventi ecclesiali vissuti con la distanza critica che permette di storicizzarli e anche diricavarne lezioni per il domani.

È ciò che ha fatto mons. Nicola Bux, già collaboratore di Benedetto XVI, con Vito Palmiotti, nel libro Realtà e utopia nella Chiesa, edito da Omni die (reperibile sul sito della Nuova Bussola quotidiana e su Amazon). Continua

Bisogna solidarizzare con il Papa. Perché quello di ieri mattina per Leone XIV deve essere stato un impatto duro con i media italiani (se ha visto le prime pagine dei giornali). Tuttavia può essergli utile per capire come funziona il circo mediatico-clericale e quanto insidioso e dannoso può essere per lui (e per la Chiesa).

Ecco cosa è successo. Una settimana fa inizia l’evento più importante dell’Anno Santo: il Giubileo dei giovani. Arrivano a Roma, a ondate, migliaia di ragazzi e ragazze. Per le vie della città eterna è una festosa ventata di volti, di lingue, di colori e di note, ma rispettosa, pacifica e allegra. Dappertutto chitarre, rosari e bandiere. Continua

Con l’oceanico evento di Tor Vergata – preceduto dall’allegro sciamare di migliaia di giovani per le vie della città eterna – è davvero cominciato il pontificato di Leone XIV e si apre un nuovo orizzonte per la Chiesa del terzo millennio.

Del resto già s’intravede la post-secolarizzazione: cominciano a sgretolarsi le ideologie anticristiane, anti umaniste e antioccidentali. Se ne colgono i segni negli eventi mondiali e nei cambiamenti culturali degli ultimi mesi a livello planetario, a cominciare da quegli Stati Uniti da cui proviene Robert Prevost(l’Europa è il continente più attardato nel vecchio nichilismo woke). Continua

“Secondo il Pew Research Center, oltre il 70 per cento dei giovani europei tra i 16 e i 29 anni si dichiara non religioso; l’Organizzazione mondiale della Sanità ricorda che ‘l’Europa è il continente con il più alto tasso di suicidi giovanili al mondo’; di riflesso, come evidenziato dall’Eurobarometro nel 2022, ‘il 42 per cento dei giovani europei dichiara di ritenere la propria vita priva di significato’”.

Ecco un’istantanea del disastro spirituale europeo davanti a cui si trova oggi il nuovo Papa Leone XIV (Vatican news ha ripreso questi dati dal “Manifesto dei giovani cristiani d’Europa”). Continua