Caro Francesco Guccini,

già a 16 anni amavo le tue canzoni (e il tuo poetare “di-vino”) e mi fa un po’ ridere scoprire che ti sei messo a parlare di me in tv, perché in fondo mi penso sempre come il figlio di un minatore delle colline senesi.

Tu nel ’74 eri già un mito (disgraziatamente di sinistra) quando io imparavo la fede cattolica e il disgusto del comunismo da mio padre che era un fiero militante democristiano, che aveva rischiato grosso prima con i rastrellamenti dei tedeschi, poi con le elezioni del 1948 ed era scampato in miniera agli scoppi di grisù (lui ebbe “solo” una mano tranciata). Continua

Si dicono “cattolici aperti”, moderni e progressisti e poi riesumano l’Indice, il famigerato Index librorum prohibitorum. Più che indignare fa ridere la decisione delle Paoline di mettere al bando dai loro scaffali il mio libro “Non è Francesco”.

Ma la loro è una decisione prevedibile: il mio libro è cattolico, apostolico, romano e loro, evidentemente, con roba del genere non vogliono avere a che fare. Continua

Immaginate di aver proposto un incontro a Roberto Saviano per parlargli della vita, della morte e di Dio, del dolore e della speranza e per fargli conoscere giovani pieni di fede, eroicamente in lotta con la malattia e vittoriosi. Continua

Era il libro a cui stavo lavorando quando – il 12 settembre 2009 – Caterina si sentì male ed entrò in coma.

Da allora i motivi che lo hanno reso urgente sono aumentati: non a caso ho dedicato il mio lavoro ad Asia Bibi e a tutti i cristiani perseguitati e il primo capitolo riporta il magnifico testamento spirituale di Shahbaz Bhatti. Continua

Napolitano come autorità morale della nazione? Non mi piace l’idea che viene prospettata sempre più spesso da giornali e sondaggi e vagheggiata implicitamente pure dal cardinal Bagnasco, a proposito della vicenda di Melfi.     Continua