“Ultimo controesodo” dei vacanzieri, annunciavano ieri i tiggì. In pratica l’estate sta finendo: l’estate che sui media è stata la più calda degli ultimi millenni e nella realtà è stata piovosa e anche fresca, con buona pace dei catastrofisti climatici.

Pure la temperatura della politica è stata arroventata solo sui media (che hanno alimentato polemiche di tutti i tipi), ma normale nella realtà del Paese: i militanti Pd che la Schlein aveva chiamato a una grande mobilitazione estiva, impegnati con le creme solari, non si sono visti.

Ormai settembre – inizio dell’anno scolastico – è diventato un secondo capodanno che induce a fare bilanci e programmi. Bilanci esistenziali nella vita personale e bilanci politici nella vita pubblica. Continua

Ci sono vari riti propiziatori – eco di antiche culture pagane – legati all’arrivo dell’anno nuovo. I botti per esempio: facendo frastuono si pensava di scacciare gli spiriti cattivi.

Un altro gesto tipico – soprattutto in certe zone – è il buttar via le cose vecchie dalla finestra (memorabile la scena cinematografica della lavatrice che piomba sull’auto di Fantozzi) per significare il disfarsi dei rottami del passato e l’attesa di cose belle.

Rituali scaramantici che forse derivano da un comune sentire: la vita è una sequela di fatiche, dolori, prove e ferite e l’uomo di tutti i tempi ha sempre desiderato liberarsi dalle macerie, dalle colpe e dalle ferite del passatoper ricominciare una nuova vita, finalmente diversa e luminosa. Continua