A 150 anni dalla nascita di Gilbert K. Chesterton si potrebbe ricordare questo meraviglioso scrittore inglese per innumerevoli motivi.

Potremmo citare i suoi divertenti e profondi paradossi, specialmente quelli che irridono i dogmi della modernità. O quelli sugli intellettuali (“ciò che comunemente chiamiamo mondo intellettuale si divide in due categorie di persone: coloro che venerano l’intelletto e coloro che lo usano”).

E si potrebbero ricordare certe sue battute “profetiche” sui tempi futuri in cui – diceva lo scrittore inglese – occorrerà audacia anche per affermare che i prati sono verdi in primavera (è proprio ciò che accade oggi, con l’enorme lontananza dell’ideologia dalla realtà e la proibizione di indicare l’evidenza delle cose). Continua

La recente indagine dell’Istat sui giovani, il futuro, la famiglia e i figliha sorpreso tutti (lo vedremo). Se son rose fioriranno… Intanto ci ha ricordato una cosa fondamentale: occorrono misure economiche e servizi che favoriscano la natalità, certo, ma la scelta di mettere al mondo figli non è solo una questione economica, è anzitutto conseguenza di un sentimento della vita, individuale e comunitario. Continua