Giovannino Guareschi è ancora oggi un caso scottante, pure nella cosiddetta “cultura cattolica” (quella ufficiale) che sente lo scrittore emiliano come un corpo estraneo. A causa del suo anticomunismo? Il sospetto viene.

Consideriamo un episodio recente. È uscito un volume di 832  pagine intitolato La preghiera nella letteratura italiana (IPL) dedicato “all’arcivescovo Mario”(Mario Delpini, di Milano). È stato realizzato da più di settanta studiosi sotto la direzione di alcuni docenti dell’Università Cattolica di Milano e del prefetto emerito della Biblioteca Ambrosiana.

Spazia nella letteratura italiana dal XII al XX secolo. Nella parte del Novecentosi presentano autori noti e altri poco noti o quasi sconosciuti. Ma con assenze inspiegabili. La più clamorosa è appunto quella di Guareschi. Viste anche le dimensioni dell’opera, la sua esclusione non si spiega. Continua

Giorni fa, parlando con un cardinale, gli ho spiegato il pasticcio che era stato fatto con la frettolosa e confusa legge istitutiva della festa nazionale di San Francesco. Gli ho detto che ne avrei scritto (e lui ha approvato).

Ma mi ha fortunatamente preceduto il presidente Mattarella che, pochi giorni dopo, ha ufficialmente segnalato il problema giuridico. Lui, per il suo ruolo istituzionale, ha giustamente messo l’accento sulla contraddizione normativa con la precedente legge.

Avrebbe potuto rimandare alle Camere questa nuova per un riesame (in base all’articolo 74 della Costituzione). Ma ha preferito promulgarla comunque criticando però il pasticcio e consigliando una correzione. Continua

Tutti pazzi per Giorgia? L’uscita simultanea di copertine sulla premier italiana(in testate come Time, Le Point, The Hill) sconforta la sinistra. Ma suscita anche una domanda: perché Giorgia Meloni attrae tanto interesse a livello internazionale? Infatti è quasi impossibile ricordare altri politici, a capo di governi italiani, che abbiano conquistato come lei, sulla scena mondiale, ammirazione e stima. Continua

“L’Italia” diceva Anna Achmatova “è un sogno che continua a ripresentarsi per il resto della vita”. Trovo la citazione nel libro di Iosif Brodskij dedicato a Venezia: Fondamenta degli incurabili (Adelphi).

Non è un gran libro, ma, a tratti, contiene preziose intuizioni: “In ogni caso, venga prima il sogno o prima la realtà, l’idea dell’aldilà è tenuta ben viva, a Venezia, dal suo tessuto visivo chiaramente paradisiaco. Nessuna malattia, per quanto seria, riuscirà mai a imporvi, qui, una visione infernale”. Continua

Le Monde ieri ha titolato: “La piazza San Pietro di Roma trasformata in centro del mondo”. Ciò che è accaduto alle solenni esequie di Francesco, il papa argentino che ha voluto essere sepolto accanto all’icona della Madonna “Salus Populi Romani”, mostra, ancora una volta, che l’importanza di Roma nel mondo è indissolubilmente legata alla Chiesa che si definisce cattolica, apostolica e – non a caso – romana. Dove “romana” ha addirittura, per Dante, una proiezione eterna (“sarai meco sanza fine cive/ di quella Roma onde Cristo è romano”). Continua

Trump ha rimesso in moto la Storia che si era infognata in una spirale di conflitti e nella decadenza (geopolitica, culturale ed economica) dell’Occidente. L’Italia di Giorgia Meloni ha assunto un rilievo inedito sulla scena mondiale dell’epoca trumpiana. Ma la palude politica composta da Dem Usa e Ue non tollera chi costruisce pace e sviluppo con idee innovative, rifiutando la loro ideologia woke. Continua

Il mainstream vive di slogan e demonizzazioni. Lo abbiamo visto pure in questi giorni. La Sinistra e i media hanno dedicato più tempo e più spazio all’interpretazione (sbagliata) del braccio teso di Elon Musk che all’analisi seria dei contenuti e delle ragioni del programma enunciato dal nuovo presidente Trump.

Anche per liquidare tale programma del resto sono ricorsi alla semplificazione faziosa: per esempio i dazi. D’improvviso si è cominciato a gridare che gli annunciati dazi alle merci europee, esportate negli Usa, sono una mazzata tragica che il cattivo Trump sta per infliggerci (mentre la vera mazzata è stata il Green Deal europeo che loro hanno applaudito). Continua

Sui social ci sono immagini della notte di Capodanno, in piazza del Duomo a Milano, dove si vedono sventolare bandiere della Tunisia e della Palestina e si sentono urla di questo tipo: “Vaffanculo Italia! Polizia di merda!”.

Ovviamente sarebbe sciocco affermare che ciò sia rappresentativo di tutti gli immigrati o anche esagerare l’importanza di situazioni simili nella notte di fine anno. Però è frequente fra i giovani immigrati di seconda generazione – cioè nati qui in Italia – il risentimento verso il Paese che ha ospitato la loro famiglia. Continua

Nella sua brillante rubrica sul Giornale, Luigi Mascheroni, due giorni fa, ha riportato tre recenti dichiarazioni, assai simili. Anzitutto quella di Lilly Gruber: “mi sento poco bene a parlare di patria e di nazione”. Poi quella di Alessandro Milan: “La parola Patria mi provoca un brivido lungo la schiena”. Infine quella di Lella Costa: “Scusate, ma io non riesco a dire la parola nazione o patria”.

Ma perché? Sono parole da aborrire? Perché le usa Giorgia Meloni? Perché sarebbero “fasciste”? Evidentemente costoro – come molti che si ritengono antifascisti – ignorano che proprio tali parole risuonarono spesso sulle labbra (e nel cuore) dei partigiani condannati a morte prima della fucilazione (non a caso la Resistenza al nazifascismo si considerò il compimento del Risorgimento). Continua

“Il primo obiettivo di ogni totalitarismo è annientare la memoria”, scrive Roger Scruton. La memoria che abbiamo di noi stessi, come popolo, dovrebbe essere custodita e alimentata, ma – scrive il poeta – “tutto cospira a tacere di noi”. Le nostre radici, molto antiche, sono ignorate.

NASCITA DELL’ITALIA

Valerio M. Manfredi e Luigi Malnati, in un loro libro recente, citando Catone e Servio, ricordano che “quasi tutta l’Italia era stata un tempo sotto il dominio degli Etruschi”. Tuttavia pure altri popoli italici convivevano nella penisola e non c’era ancora la coscienza di un destino comune, che, secondo alcuni storici, si può già cogliere, grazie a Roma, nel periodo della Seconda guerra punica (218-202 a.C.). Continua