Non ho capito il senso dell’articolo di Julian Carron sul Corriere di oggi. Considero Julian un amico e per la stima che ho verso di lui devo dirgli che così non aiuta il cammino.
Capisco umanamente che si senta “dimissionato” dalla Santa Sede, ma dovrebbe forse sforzarsi di capire le correzioni della Chiesa (che sono sempre per il bene) e poi dare, con rinnovato slancio, il suo contributo, certamente prezioso, al cammino di CL e alla vita della Chiesa.
Invece il suo mi pare – da senza ruolo – la ricerca di un rifugio all’ombra del Potere: scrivere sulle colonne del “Guerriero della sera” scimmiottando, in versione clericale, il fanatismo bellicista della stampa mainstream mi fa malinconia.
Un ecclesiastico che di fatto va contro la Chiesa. Perché cerca di “coprirsi” con citazioni del Papa decontestualizzate o ovvie (come la condanna dell’invasione) ed evita la sua sacrosanta indignazione contro la guerra in sé, ogni guerra. Così come – sempre Carron – evita di far sua la giustissima denuncia che il Papa fa della mentalità bellicista degli uni e degli altri (il suo lucido giudizio contro la corsa al riarmo).
Sostenere – come fa Carron – che “la strenua resistenza degli ucraini che tanto ci stupisce” corrisponde all'”impeto del cuore” è terribilmente falso e assurdo: il cuore umano non desidera uccidere e morire, ma vivere ed essere felice. La guerra è sempre una profonda ingiustizia, del tutto innaturale rispetto al cuore umano, come ripete continuamente il Papa.

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Ha fatto clamore il caso della scuola siciliana dove sono state rimosse le immagini della Madonna e di Gesù Cristo – ed è stata cancellata la preghiera del mattino – in nome della laicità della scuola. E’ la legge.

Però, per lo stesso motivo, si dovrebbero bandire dalla scuola pubblica tutti gli indottrinamenti ideologici, di ogni genere (che purtroppo ci sono).

E poi se fosse riconosciuta davvero la libertà di educazione non sorgerebbero questi problemi: in un Paese dove ci sono varie proposte educative, ognuno può scegliere la scuola che preferisce (anche quella che ha la preghiera del mattino).

Ma in Italia non c’è questa libertà. E si può scommettere che quello siciliano è solo l’antipasto delle polemiche relative al prossimo Natale che ogni anno divampano puntualmente per il presepio, per la messa natalizia e quant’altro.

Fare o non fare il presepio? Offende qualcuno il ricordo della nascita di Gesù a Betlemme?

Perché si fanno quindici giorni di vacanza a scuola? Il presepe nei luoghi pubblici è una rappresentazione religiosa o anzitutto un richiamo culturale alle nostre comuni radici cristiane?

UN EVENTO ENORME

Prima di rispondere a queste domande c’è da segnalare qualcosa che nessuno finora ha notato. Sta accadendo un evento di enorme portata nella Chiesa: è anzitutto lì – non nelle scuole – che viene progressivamente cancellato Gesù Cristo o posto in secondo piano.

L’annuncio dell’Incarnazione di Dio, l’annuncio della salvezza, da cinque anni a questa parte, è stato sostituito da una specie di predicazione sociale o socialista che vede al centro i migranti (possibilmente islamici), insieme alla predicazione ecologista sul riscaldamento globale.

La “sostituzione” è anzitutto quantitativa: l’insistenza ossessiva con cui papa Bergoglio ripropone continuamente i migranti (e l’ecologia) a tutte le ore, tutti i giorni, per Natale, per l’Assunta e per Pasqua, un tempo – nei predecessori – riguardava l’annuncio di Cristo, la vita eterna e la dottrina cattolica. Continua

C’è chi rosica amaramente per l’immenso ed epocale Family day di ieri che, per la prima volta nella storia d’Italia, ha riempito il Circo Massimo di Roma senza alcuna organizzazione (sindacale o politica o industriale) alle spalle e senza viaggi spesati.

E’ un popolo che a proprie spese si è mosso, con enormi sacrifici, per un’ideale, per i propri figli, di fronte a una classe politica che gli ideali li ha buttati al macero e si muove solo per il potere.

Una classe politica che non è all’altezza di rappresentare questo popolo e non è mai stata investita dall’elettorato.

Ci sono “rosiconi” nei Palazzi del Potere (politico, ideologico e giornalistico), ma anche in quei palazzi del potere clericale che hanno fatto di tutto per disinnescare il Family day. Continua

Perché una corazzata come il “Corriere della sera” sta così amplificando il presunto smarrimento della Chiesa in seguito alle dimissioni del Papa? Continua