L’intossicazione ideologica del ’68 prosegue. Oggi, per esempio, si avvelena il dibattito pubblico con l’epiteto “negazionista” per delegittimare chiunque abbia opinioni diverse da quelle della sinistra sul clima.

Eppure già nel 2020 Ruth Dureghello, come presidente della comunità ebraica di Roma, pronunciò parole dure, che sono state totalmente snobbate, contro questa deriva. Ecco la sua dichiarazione: “Faccio un appello a partiti politici e giornali: negazionismo, lager e campi di concentramento usiamoli per indicare il concetto originario per cui sono destinati. Altrimenti si relativizza la memoria e si svilisce la storia”. Continua

AMARCORD

Sul Foglio (24/7) Claudio Giunta dedica due pagine celebrative ad Armando Petrucci (1932-2018), storico, letterato e accademico.

Però obietta: “Il volume degli ‘Scritti civili’ fa riflettere e non solo in positivo. Per più ragioni, avrei evitato di ristampare la lettera che qui invece secondo cronologia (è del 1972) apre il libro, una lettera di dimissioni dalla Mediaeval Academy of America scritta per protesta contro la guerra in Vietnam e in cui sciaguratamente si definiscono gli Stati Uniti come ‘la vivente reincarnazione’ della Germania nazista”. Continua