GLI “AUGURI” (A SCHIAFFI) DI BERGOGLIO ALLA CURIA

È noto che lo sport prediletto di papa Bergoglio è bastonare i cattolici.
Tanto è timido e accondiscendente con gli avversari (che siano islamici o laicisti, che siano colonnelli argentini o comunisti) quanto è implacabile con i cristiani.
Ha cominciato “sistemando” così i suoi predecessori:
“I Capi della Chiesa spesso sono stati narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani. La corte è la lebbra del papato» (la Repubblica, 1 ottobre 2013).

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Fu il cardinale Giuseppe Siri, trent’anni fa, a proporre l’abolizione del segreto del Conclave, quello che sono tenuti a mantenere sotto giuramento tutti i porporati sull’elezione di un papa nella Cappella Sistina.
Lo propose perché – lungi ormai dal tutelare le cose sacre – quella norma rischiava (e rischia) di diventare la copertura di cose profane (il prelato aggiunse allora – anni Ottanta – che si sarebbe dovuto pregare molto per i conclavi del futuro perché non arrivasse fin lì l’influenza esterna di qualche setta).
E’ paradossale che una proposta così innovativa e democratica sia stata avanzata dal prelato che era considerato il leader dei “conservatori”. E che in questi trent’anni nessun prelato ritenuto “progressista” l’abbia ripresa e fatta sua.
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E’ imbarazzante oggi per papa Bergoglio beatificare Paolo VI perché è il suo esatto contrario.

Negli anni Sessanta esplode nel mondo la rivoluzione radicale e marxista che farà danni immani prima col comunismo e poi con la sua deriva nichilista (da rileggere Augusto Del Noce). Continua

Il pellegrinaggio di papa Bergoglio a Redipuglia, sacrario delle vittime della Prima guerra mondiale, è un evento ricco di significati. E non può essere ridotto a un generico e scontato appello alla “pace nel mondo”. Continua

Ci sono voluti una ventina di giorni e molti poveracci, inermi e innocenti, morti ammazzati, ma alla fine pure papa Bergoglio è arrivato a dire che occorre “fermare” quei sanguinari criminali che squartano, sgozzano, stuprano, crocifiggono e altre orrori…
Fermare, ma – ha precisato – “non bombardare”. E come allora? Con truppe di terra vorrebbe dire “guerra”, proprio ciò che si vuole evitare.
Allora come? Proponendo al sanguinario Califfo una partita a tressette (col morto) e chi vince prende tutto? O con la famosa partita a calcio con Maradona?
Dire “fermarli” ma senza l’uso (ovviamente mirato e proporzionato) della forza è assurdo. Sono queste sottili ipocrisie che a volte inducono a sospettare che si voglia salvare più la faccia (propria) che le vite altrui. Ma spero che sia un sospetto infondato…
In attesa di saperlo siamo comunque grati per questa (sia pur timida e reticente) parola: “fermare gli aggressori”.
Restano, purtroppo, le voci della corte… quelli che fino a ieri chiedere di fermare gli assassini significava volere la guerra e le crociate, quelli che “se il Papa tace significa che vuol evitare ritorsioni più gravi”, quelli che “se non dice niente significa che sta operando riservatamente”….
Tutte balle. In Vaticano si erano semplicemente illusi che vi fosse ancora una via diplomatica mentre quegli assassini – come denunciavano i vescovi del posto – volevano solo conquistare, convertire a forza e massacrare e non hanno mai voluto saperne di “dialoghi”.
Aggiungete a questa illusione l’equivoca ideologia cattoprogressista del dialogo ad ogni costo che ha indotto Bergoglio a mai nominare l’islamismo e il disastro è fatto….
Poveretti quei cristiani macellati…
A proposito, ci sarebbe poi il capitolo triste di chi sostiene che quelli del Califfato non hanno nulla a che fare con l’Islam. Già. Chissà perché allora impongono la conversione a forza all’Islam o la morte…
E poi ci sono quei tristissimi cattoprogressisti che insorgono perché si parla di “cristiani perseguitati”… Che vergogna!
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