Oggi è il 35° anniversario dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolico che dette il via al crollo dei regimi comunisti dell’Est europeo(segnò di fatto la fine del Novecento). Ma è probabile che sui giornali questo anniversario non trovi grande spazio. E se anche uscirà qualche articolo sarà rievocativo: i partiti, la cultura e i media progressisti continueranno con l’atteggiamento di questi decenni sulla questione “comunismo”. Continua
ZIBALDONE N. 41. DOPO IL CENTENARIO DEL PCI: E’ STATO INUTILE (AGLI ANTITOTALITARI) AVERE RAGIONE
RIMOZIONI
Un anno fa, per il centenario della fondazione del Pci, Pierluigi Battista, raro intellettuale anticonformista, uno che ha spesso criticato la storica indulgenza della cultura italiana nei confronti del comunismo, sul “Corriere della sera” propose “una molto sommaria integrazione per così dire bibliografica (di una bibliografia troppo oscurata o addirittura ignorata) che potrebbe almeno in parte simboleggiare un blando antidoto a una lettura troppo auto-apologetica sparsa a piene mani a cento anni da Livorno’21”.
Seguiva una lunga lista di opere fondamentali per capire cosa è stato il comunismo (e quindi cosa è stato il Novecento): da “Arcipelago Gulag” di Aleksandr Solzenicyn a “I racconti della Kolyma” di Varlam Salamov, da “Gulag” di Anne Applebaum a “Il Grande Terrore di Robert Conquest, autore anche del “Secolo delle idee assassine”. E poi “Prigioniera di Stalin e Hitler” di Margarete Buber-Neumann, “Tutto scorre” di Vasilij Grossman, “L’epoca e i lupi” di Nadezda Mandel’stam, “Il passato di un’illusione” di François Furet, “Il dottor Zivago” di Boris Pasternak, “Buio a mezzogiorno” di Arthur Koestler e una quindicina di altri titoli (si potrebbero aggiungere ancora opere importanti, come – per esempio – “Cigni selvatici. Tre figlie della Cina” di Jung Chang).
ROSSO ANTICO
Non risulta che il centenario del Pci abbia prodotto una riflessione seria su cosa fu (e cosa è) il comunismo, né pare che siano state “integrate” le biblioteche e la visione intellettuale della classe colta italiana. Continua
MISTERO BUFFO. LE CAPRIOLE DEL PD (CON I SILURI DI MACALUSO E CALENDA SULL’ACCORDO COL M5S)
Con tutti i riflettori sulla Lega e il M5S, pochi hanno riflettuto sulle incredibili capriole del PD, che sono le più sorprendenti.
Dunque il 26 luglio Nicola Zingaretti, aprendo la Direzione nazionale del PD, dice: “Noi non perseguiamo un’alleanza con i 5 Stelle, non è nelle intenzioni, né è mai stato un nostro obiettivo, non lavoriamo a una crisi parlamentare per fare un governo con loro”.
L’esito di quella direzione lo spiega in tv, il 10 agosto, la vicesegretaria del partito Paola De Micheli : “Non esistono le condizioni politicheper un altro governo, almeno con il Pd: è la linea che ladirezione nazionale ha approvato 15 giorni fa all’unanimità”.
Passano poche ore e il PD è prontissimo a fare un governo col M5S, nella frenesia di riprendersi le poltrone da cui gli italiani lo avevano sfrattato col voto politico del 2018. Continua