“Come fortemente voluto dal neopresidente Trump, la Bibbia arriva sui banchi di scuola. Il via sarà a brevissimo in Texas. Il board delle scuole dello stato del Texas ha varato in via preliminare un nuovo curriculum scolastico per i bambini dalla materna fino alla fine delle elementari in cui riferimenti biblici sono inclusi nel programma delle lezioni”.

Così scrive la Stampa (20/11). A dire il vero si tratta di un programma facoltativo. Il New York Times ha fatto qualche esempio: in una lezione per la scuola materna si parla di Gesù illustrando il Discorso della Montagna e in una per la quinta elementare si spiega L’Ultima cena di Leonardo rifacendosi al racconto evangelico. Continua

“America is New Rome”. Così Elon Musk ha rilanciato dei tweet di “Culture critic” che ieri sera avevano 21 milioni e mezzo di visualizzazioni e migliaia di like e commenti (numeri simili ha fatto il tweet di Musk sull’America come la Nuova Roma).

L’AMERICA EREDE DI ROMA

Il thread di “Culture critic” esordisce così: “L’America fu fondata per essere la vera erede dell’antica Roma. Ma la maggior parte delle persone non sa quanto siano profondi i parallelismi (…). Ecco perché viviamo ancora a Roma e perché questa volta non crollerà”. Continua

Non sapendo più come attaccare Donald Trump ora si polemizza sui tatuaggi. A dar fuoco alle polveri è stata l’Associated press secondo cui “Pete Hegseth, veterano della Guardia nazionale dell’esercito e conduttore di Fox News nominato da Donald Trump a capo del Dipartimento della Difesa, è stato segnalato come possibile ‘minaccia interna’ da un collega militare a causa di un tatuaggio sul bicipite associato a gruppi di suprematisti bianchi”.

Hegseth “ha affermato di essere stato ingiustamente identificato come estremista a causa di un tatuaggio a forma di croce sul petto”. E l’Ap ha ribattuto che c’è anche “un tatuaggio diverso con la scritta ‘Deus Vult’”.

È intervenuto addirittura il vicepresidente eletto JD Vance su Twitter: “Stanno attaccando Pete Hegseth perché ha un motto cristiano tatuato sul braccio. Questa è un disgustoso bigottismo anticristiano da parte dell’AP, che dovrebbe vergognarsi”. Continua

Poco prima delle elezioni americane è uscito il libro dello storico francese Emmanuel Todd, La sconfitta dell’Occidente che fa una spietata analisi dell’autodistruzione dell’occidente euroamericano. Vi si trovano alcune ragioni del naufragio elettorale dei Dem (sulla linea Biden-Harris-Obama-Clinton) e della crisi della UE.

Però, il 5 novembre, il voto ha ribaltato quella linea suicida. Il New York Timesha titolato “L’America di Trump: la vittoria cambia il senso che la nazione ha di se stessa”. In effetti gli Stati Uniti hanno chiesto di ritrovare la propria identità. Ma con quali energie culturali e morali si potrà realizzare una svolta forte come quella di Ronald Reagan che chiuse il decennio della contestazione e del Vietnam? Continua

Cos’hanno in comune Giorgia Meloni e James D. Vance (nella foto), candidato da Donald Trump alla vicepresidenza USA? La passione per l’opera di John Ronald Reuel Tolkien.

Un articolo di Politico.com sul giovane leader americano è uscito con questo titolo: Come Il Signore degli Anelli ha plasmato la politica di JD Vance”. Nel sottotitolo una frase del vice di Trump: “Gran parte della mia visione conservatrice del mondo è stata influenzata da Tolkien”. Continua

Ho già scritto, nelle scorse settimane, del Congresso eucaristico nazionale della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti a Indianapolis (dal 17 al 21 luglio), che è stato preparato dal più grande pellegrinaggio eucaristico della storia: quattro pellegrinaggi che si sono svolti in contemporanea, da luoghi diversi e simbolici, e che da costa a costa hanno attraversato gli Usa disegnando una croce ideale sul Paese e convergendo a Indianapolis. Qualche immagine QUI , QUI e QUI . Ma c’è molto altro da dire sui cattolici americani. Lo spiego in questo articolo.

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Alcuni giorni fa, sul New York Times, è intervenuto Matthew Schmitz, direttore della rivista online Compact. Il suo articolo aveva questo titolo: “I convertiti cattolici come JD Vance stanno rimodellando la politica repubblicana”. Continua

L’epoca Biden finisce (male) come è cominciata. Era iniziata infatti con la catastrofica e sgangherata uscita dall’Afghanistan. Il modo in cui quel popolo fu di colpo abbandonato ai talebani – con una partenza delle truppe Usa che sembrò a tutti una fuga – dette al mondo una tale impressione di debolezza, confusione e inaffidabilità della superpotenza – come leader planetaria – da indurre i suoi avversari illiberali a occupare spazi.

Da qui l’esplodere di conflitti (anzitutto in Ucraina e Medio Oriente) che hanno fatto montagne di morti, che ci hanno portato alla soglia di una terza guerra mondiale, che hanno provocato la saldatura fra Russia e Cina e hanno disastrato le economie, anzitutto quelle dei paesi europei. Continua

Mentre propongo il mio articolo sull’attentato a Trump, ricordo che è in corso negli Stati Uniti il grande pellegrinaggio (voluto dai vescovi per preparare il Congresso eucaristico). Si tratta di due itinerari che tracceranno una croce su quel Paese, attraversando 27 stati e 65 diocesi e coprendo una distanza complessiva di 6.500 miglia a piedi. Portando Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento per le strade e le città di quella nazione i vescovi americani implorano la benedizione del Cielo. Ne ho scritto QUI. Una bellissima iniziativa (come un grande esorcismo) che avrà effetti benefici per questo grande Paese e, di conseguenza, per il mondo.

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Il proiettile che volava verso la testa di Donald Trump, per un piccolo movimento dell’ex Presidente nell’ultima frazione di secondo, ha colpito solo il suo orecchio. Così ha avuto salva la vita.

Senza quel movimento sarebbe stato un colpo mortale per lui e pure per la pace negli Stati Uniti che, secondo Paolo Mieli, “sarebbero precipitati nella guerra civile”. Infatti la pallottola, ferendo l’orecchio, è passata a un centimetro dal cervello. Continua

La caccia all’ebreo casa per casa, il massacro di civili, comprese donne e bambini, perché ebrei, o la loro cattura e deportazione (si può immaginare con quali trattamenti), non c’entra nulla con la causa dei palestinesi.

Questo è fanatico odio antiebraico e non avremmo voluto mai rivedere scene così orrende 80 anni dopo l’orrore nazista. Non si tratta neanche di una guerra (che si combatte fra eserciti): è odio sanguinario verso un intero popolo. L’obiettivo dei jihadisti, i quali ritengono che quella terra debba essere tutta e solo islamica, è la distruzione dello Stato ebraico. Continua

Siamo alla vigilia di un crollo in Russia? Secondo Lucio Caracciolo quello di sabato – la rivolta della Wagner – è un colpo di stato momentaneamente messo in pausa.

Forse per arrivare a una redistribuzione del potere in modo concordato anziché traumatico e cruento. Perché con i colpi di stato, le rivoluzioni e le rivolte non si sa mai cosa può accadere. Non saltano solo le poltrone, ma anche le teste. Continua