L’Italia dovrebbe finalmente fare i conti con il “caso Fallaci”. È stato rimosso da tempo, ma la realtà si incarica periodicamente di farcene sentire la feritasempre più dolorosa.

Come ha scritto ieri il Direttore Mario Sechi, ventitré anni dopo il drammatico grido di Oriana Fallaci sugli attentati dell’11 settembre 2001, che in forma di libro titolò La rabbia e l’orgoglio, ci troviamo ancora – e sempre più – di fronte all’inquietante realtà dell’Islam. Continua

Il fascismo? Una delle diramazioni della sinistra. Lo dimostrò l’insospettabileGiorgio Bocca, firma prestigiosa del giornalismo progressista, quando, nel 1983, pubblicò Mussolini socialfascista (Garzanti) che aveva questo sottotitolo: “Il socialismo reale non è fascismo ma come gli somiglia”. Continua

Sui social ci sono immagini della notte di Capodanno, in piazza del Duomo a Milano, dove si vedono sventolare bandiere della Tunisia e della Palestina e si sentono urla di questo tipo: “Vaffanculo Italia! Polizia di merda!”.

Ovviamente sarebbe sciocco affermare che ciò sia rappresentativo di tutti gli immigrati o anche esagerare l’importanza di situazioni simili nella notte di fine anno. Però è frequente fra i giovani immigrati di seconda generazione – cioè nati qui in Italia – il risentimento verso il Paese che ha ospitato la loro famiglia. Continua

Il quotidiano “Libero” mi ha chiesto un “proposito” per il 2025. Ecco qua.

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“La vita è difficile da vivere… Si fatica e si lotta… Ma un giorno la terra ci rivolge il suo sorriso primitivo e ingenuo; e allora è come se in noi venissero d’un tratto cancellate e le lotte e la vita. Milioni di uomini hanno contemplato questo paesaggio, che per me è come il primo sorriso del mondo. Mi fa andare fuori di me”.

Così Albert Camus scriveva nei suoi taccuini contemplando Firenze dall’alto della collina di Fiesole. Il mio proposito per il 2025 è raccontare questo “sorriso del mondo”, portando a termine il libro su Firenze preannunciato alla fine del mio Dio abita in Toscana.

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Il 24 ottobre su Libero ho pubblicato un articolo (QUI) in cui contestavo alcune cose scritte da Goffredo Bettini. Il quale ha risposto, sempre su Libero (si può leggere QUI). Qua sotto la mia replica.

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Interessante (e molto togliattiana) questa riflessione. Faccio però notare che nei decenni scorsi il suo partito ha avuto un grosso peso nel governo del Paese. Se lei vede un “tramonto di civiltà” e “un degrado antropologico” allarmante ci si aspetta anzitutto una seria autocritica della Sinistra, che, fra l’altro, in questi anni ha sostenuto l’ideologia dominante, politicamente espressa, a livello mondiale, dalle presidenze Dem negli Usa (Obama-Biden-Harris) e dalla UE.

Lei se la cava con una frase critica (“Negli ultimi decenni, si è ritenuto anche a sinistra il mondo che c’è come l’unico possibile. Con il suo nichilismo”). Ma nel suo articolo aveva ribadito l’adesione alla linea di Elly Schlein che non si oppone certo alla cultura nichilista. Qui invece elogia Ratzinger, ma Schlein e Ratzinger indicano direzioni opposte. Continua

Nell’ultimo scorcio del 2024 sembra sia aumentato il numero dei cosiddetti “atei devoti” (o agnostici devoti). L’esternazione più clamorosa è l’intervista pubblicata dal Corriere della sera, il giorno di Natale, con questo titolo: “Momento tragico, la gente non ascolta più le parole del Vangelo”.

A parlare non è un vescovo, ma Massimo Cacciari: “il Giubileo è una bella notizia che dovrebbe far gridare di gioia, il momento della conversione… E invece…”. Il filosofo spiega che la tragedia è la “scristianizzazione”, ovvero il “fatto che non si ascoltano più le parole di Gesù. Puoi benissimo non credere in Dio, non credere che Gesù sia il Logos che sta presso Dio eccetera, ma… qui non c’entra la ‘morte di Dio’ alla Nietzsche. Sono le parole del Vangelo, le Beatitudini, il Samaritano, che oggi tacciono”. Continua

C’è una lezione politica nel Natale 2024? Partiamo da un fatto anomalo: un prelato che parla del bisogno di Dio. L’arcivescovo di Milano, per sant’Ambrogio – diversamente dai suoi confratelli occupati solo da temi sociali – ha detto: “La gente non è stanca della vita, perché la vita è un dono di Dio che continua a essere motivo di stupore e di gratitudine. La gente è stanca di una vita senza senso, che è interpretata come un ineluttabile andare verso la morte. È stanca di una previsione di futuro che non lascia speranza. È stanca di una vita appiattita sulla terra, tra le cose ridotte a oggetti, nei rapporti ridotti a esperimenti precari. È stanca perché è stata derubata dell’‘oltre’ che dà senso al presente, sostanza al desiderio, significato al futuro”. Continua

Non bastava aver fatto parlare di Roma per i cinghiali, le buche, i cantieri infiniti e la monnezza. Ci mancava la surreale polemica fra il sindaco Gualtieri e Tony Effe sul Concerto di capodanno proprio mentre Roma è sotto i riflettori del mondo per l’inizio del Giubileo.

Ci vorrebbe rispetto non solo per la sua grande storia passata, ma anche per l’Anno Santo che inizia il 24 dicembre. Roma sarà al centro del mondo cristiano, di un “impero” spirituale ancora più vasto di quello antico, sia nel tempo che nello spazio: l’impero della Misericordia divina. Lo è da duemila anni e per sempre. Continua

“L’asse del globo si è inclinato e la grazia ha toccato i nostri leader. Permettetemi di chiamarlo il miracolo di Notre-Dame. Anche un agnostico può credere nelle forze spirituali”.

Così Pascal Bruckner ha concluso un suo articolo sulla riapertura solenne della cattedrale di Parigi, con la presenza di molti statisti che hanno potuto dialogare in un’atmosfera di pace.

Ma la vicenda di questo gioiello gotico aveva toccato corde profonde in tutti fin dal devastante incendio del 2019. La commozione, la preghiera della folla, addirittura le conversioni (come quella testimoniata da uno dei vigili del fuoco accorsi per domare le fiamme) hanno caratterizzato non solo quei primi momenti, ma anche i successivi (peraltro in Francia ci sono migliaia di battesimi di adulti, ogni anno in aumento). Continua