Di corbellerie, contraddizioni e assurdità il mondo Novax è prodigo. C’è chi diffonde addirittura l’idea della “psico-pandemia”

Alcuni nel corso dei mesi hanno ripetuto che il Covid è come un’influenza, che è drammatizzato per ragioni oscure, che il vaccino è peggio del virus e le varie misure precauzionali fanno solo danni. Se provate a controbattere, dati alla mano, rischiate spesso di essere bersagliati di insulti.

C’è chi ritiene che il famoso don Ferrante dei “Promessi sposi” sia un tragicomico antesignano di questo genere di persone (egli però, se non altro, non insultava il prossimo).

L’ESPERTO

Don Ferrante entra nella narrazione manzoniana quando, con la moglie, donna Prassede, dà al cardinal Federigo la sua disponibilità ad ospitare Lucia.

Il Manzoni tratteggia con umorismo il temperamento della moglie: “Con l’idee donna Prassede si regolava come dicono che si deve far con gli amici: n’aveva poche; ma a quelle poche era molto affezionata. Tra le poche, ce n’era per disgrazia molte delle storte; e non eran quelle che le fossero men care”.

Don Ferrante voleva essere “uomo di lettere” e “passava di grand’ore nel suo studio, dove aveva una raccolta di libri considerabile”. Lui – che aveva Aristotele come filosofo di riferimento – si piccava di essere esperto di politica, di scienza, di cavalleria e perfino di magia e di stregoneria. Ma soprattutto nell’astrologia “era tenuto, e con ragione, per più che un dilettante”. Continua

La pandemia ha avvelenato il clima che già prima era abbastanza rancoroso. In particolare ad incendiare il dibattito pubblico è stato l’irrompere del fenomeno Novax.

Cosa s’intende per Novax? Non si tratta di chi ha paura a fare il vaccino o di chi ha domande (più che legittime) o dubbi, i quali meritano rispetto e risposte serie e argomentate.

Non si tratta nemmeno di chi critica la gestione dell’emergenza pandemica, disastrosa soprattutto nel primo anno (governo Conte2): questo giornale ha sempre raccontato e criticato gli errori, i ritardi, la confusione, le assurdità di tutte le fasi dell’emergenza.

No, per Novax s’intende un’ideologia. Si potrebbe forse definire: un’ideologia del sospetto universale che delegittima (e rifiuta) ogni autorità. Continua

Con “l’amico novax” c’è ormai “un solco incolmabile”. Così lo scrittore Emanuele Trevi sul “Corriere della sera”: “pensano che mostrare il green pass in treno sia un attentato alla Costituzione… cascano le braccia alla sola idea di discutere con loro”. Secondo Trevi “a sorreggerli c’è l’inconfessato sentimento che tanto a vaccinarsi ci abbiano pensato gli altri”.

Giovanni De Luna sulla “Stampa” esprime una sensazione altrettanto forte: “L’irruzione dei novax sulla scena pubblica ha provocato una rottura nella profondità dei legami sociali”. Si è aperto un baratro nei rapporti umani, “a cominciare da quelli tra medico e paziente” che pure – all’inizio della pandemia – erano stati spesso eroici e commoventi.

Perfino la Chiesa, che potrebbe essere la preziosa e materna presenza che porta saggezza e solidarietà, che riconduce al buon senso, ricucendo un tessuto sociale rabbioso e radicalizzato, è, a sua volta, lacerata perché c’è una parte del mondo cattolico che ha fatto sua l’ideologia novax. Continua

L’intervento del card. Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, sabato scorso, al convegno romano di Voice of the Family su “Salute dei malati e salvezza delle anime”, è un colpo durissimo per l’ideologia dei cattolici novax e nopass.

Non solo perché la relazione ( QUI ) illustra con competenza – e non con slogan e teoremi deliranti – la questione dei vaccini (il cardinale ha una formazione medico-scientifica) e risponde sui problemi etici sollevati per l’uso di linee cellulari derivate da aborti (è un esperto di bioetica).

Non solo perché dunque dimostra la fondatezza della Nota della Congregazione per la dottrina della fede che ha dichiarato la liceità morale dell’uso dei vaccini anti-Covid.

Il cardinale arriva a sostenere che vaccinarsi probabilmente è addirittura “un obbligo morale” per il Bene Comune.

E l’aspetto che più mette in scacco i catto-novax è questo: il card. Eijk è un prelato che – culturalmente – rimanda al magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, quindi è uno di quelli che i media, semplificando, definiscono “conservatore”. Continua